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Zingaretti e Di Maio, obiettivo 39%: la loro speranza in Umbria è "perdere bene"

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Maria Pezzi
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Obbiettivo: perdere bene. Non il massimo, ma tanto basta. L'alleanza fra Pd e M5s, che per la prima volta corrono uniti in una competizione regionale come quella umbra, è sì un' alleanza strategica ma sta per diventare «un esperimento» e il test - da giorni si ostinano a ripetere i dirigenti del Pd e parlamentari del M5s - non è più un test nazionale ma solo «locale». Per fare ritenere l' esperimento esportabile - osserva il Giornale in un retroscena - è così cominciato a circolare un numero, una quota di sopravvivenza sotto cui non si può scendere. È il 39 per cento e non è altro che la somma circa dei voti che hanno raccolto Pd (23%) e M5s (14%) alle scorse elezioni europee. Per approfondire leggi anche: Umbria, Travaglio contro i grillini dissidenti Sia Pd e M5s non sono così convinti di superare quella quota. Che l' obiettivo del 39% sia anche minimo lo pensa il direttore di YouTrend, Lorenzo Pregliasco: "Va ricordato che l' accordo fra Pd e M5s, accordo doloroso, è stato fatto per vincere queste elezioni mentre adesso mi sembra che si punti a limitare la perdita. Conterà il distacco. Come dire: si vuole perdere, ma perdere bene".  

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