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Matteo Renzi, Vittorio Sgarbi: "Furbo come una volpe", l'aneddoto sul voto in Sicilia

Davide Locano
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Può piacere oppure no. Per certo il suo ego è smisurato. Eppure, non si può negare a Matteo Renzi una qual certa furbizia (anche se talvolta, troppo compiaciuto per questa sua capacità, è caduto in errore: si pensi al referendum). E a puntare i fari sulla furbizia dell'ex premier, ospite in collegamento a Tagadà su La7, è Vittorio Sgarbi. Il critico d'arte racconta un aneddoto relativo alle elezioni regionali in Sicilia, che dimostrerebbe tutta la scaltrezza dell'attuale leader di Italia Viva: "Devo dire la verità, se vuoi che ti racconti la storia vera... mi ha chiamato il mio amico rettore Micari, che fu candidato da loro contro Musumeci - premette Sgarbi -. Uomo molto gentile e molto onesto, mi piace moltissimo. Devo ricordare che Micari fu il candidato che Orlando propose al Pd, e Renzi è talmente furbo che avendo capito che era perdente, non andò mai a fare la campagna elettorale - rimarca il critico d'arte -. Non è apparso. Te l'ho detto che è furbo. Ha fatto perdere il Pd dicendo: io non ci vengo. Non si è visto neanche dipinto. Orlando diede una polpetta avvelenata al Pd e lui non l'ha raccolta: Renzi è furbo come una volpe", conclude Vittorio Sgarbi. Leggi anche: "Chi entra in Italia Viva": Matteo Renzi rischia l'osso del collo? Di seguito, l'intervento di Sgarbi a Tagadà:

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