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Sardine a spese nostre. Gli striscioni anti-Salvini li regala Bonaccini: furbi no?

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Maria Pezzi
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 Guardi il municipio di Reggio Emilia sabato sera, vedi le luci accese, la gente dentro gli uffici, e pensi che ci sono amministratori pubblici che sgobbano davvero, alla faccia dell' antipolitica. Poi però osservi meglio e noti che sul balcone del Comune c' è un gruppetto di persone intente a filmare e fotografare quanto sta succedendo sotto di loro, in piazza Prampolini, dove le "sardine" stanno manifestando contro la Lega. A quel punto, d' improvviso, ti ricredi. Altro che stakanovisti: sono tutti in municipio per sostenere chi detesta Salvini! Tra i più entusiasti della protesta anti-leghista c' è l' assessore Lanfranco De Franco, esponente di Leu con deleghe alle Politiche Abitative, al Patrimonio, alla Protezione Civile e alla Conciliazione dei tempi di vita e lavoro, che lui pare concili a meraviglia. Il De Franco è scatenato, immortala tutto con lo smartphone, ha l' entusiasmo di un ragazzino al concerto di Benji&Fede, pubblica gli scatti su Facebook e a corredo scrive: «Reggio Emilia, sardine modello "testa quadra"». Già, quadra. L' assessore, per altro, aveva già sostenuto pubblicamente - altre foto sui social - le "sardinate" di Bologna e Modena. In fondo però non c' è da stupirsi visto che il Comune di Reggio Emilia, guidato dal sindaco del Pd Luca Vecchi, è apertamente schierato a favore di chi osteggia la Lega. Basti sapere che l' amministrazione è capofila del "progetto creativo" "Sd Factory", gestito dalla Cooperativa Centro Sociale Papa Giovanni XXIII, e che i rappresentanti di questo progetto creativo avevano coordinato la preparazione di striscioni e cartelli contro l' ex ministro dell' Interno. «Potete portare pennelli, tempere, colori, fogli o cartelloni» era stato parte dell' invito rivolto a tutti e pubblicato in rete. Per approfondire leggi anche: Sardine a Mediaset, il diktat tv Il Comune è capofila del progetto, dicevamo, e la Regione guidata dal Dem Bonaccini lo finanzia. È tutto scritto nero su bianco. E pensare che i soldi sono stati assegnati in quanto «spazio di formazione ed educazione» inerente all' arte, alla musica, alla fotografia, al videomaking, al teatro e alla danza. «Il progetto è rivolto ai giovani, alle associazioni, alle scuole, alla città», si legge sui documenti ufficiali. Le "sardine" sono schierate a sinistra e la sinistra è schierata con le "sardine", lo abbiamo sostenuto fin da subito. Giorno dopo giorno il legame viene sempre più a galla. Detto del nuovo "guru" pacifista-democratico Mattia Santori, il caposardine bolognese che il 7 dicembre parteciperà all' adunata organizzata da Bonaccini, anche l' ex capo della comunicazione del Pd, il deputato Alessia Rotta, ha di recente pubblicato una "sardinata" sui suoi profili social che trasudano di post avversi a Salvini. Lunedì scorso la Dem ha mostrato la foto della nutrita schiera dei manifestanti di Parma e ha così commentato: «A Parma ci sono quattro gatti #sardine». Insomma: ormai gli esponenti del Pd hanno gettato la maschera. Che poi i commenti al post di molti utenti siano da censurare per quanto non abbiano apprezzato - diciamo così - lo slancio d' entusiasmo pro "sardine" della Rotta, è un' altra storia. Quelli del Pd, in fondo, ormai ci sono abituati. Tanto vale per loro uscire allo scoperto e sperare che la corrente in cui nuotano i pesciolini democratici tiri dalla parte di Bonaccini, altrimenti, da Roma, si torna tutti a casa prima di carnevale. di Alessandro Gonzato

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