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Emilia Romagna, Matteo Salvini ha violato il silenzio elettorale? Il cavillo nella legge che gli dà ragione

Gabriele Galluccio
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Ad ogni tornata elettorale tornano puntuali le polemiche sulle regole del gioco, e più nello specifico sul silenzio elettorale. Quando poi quest'ultimo viene rotto per un voto così sentito come quello in Emilia Romagna, apriti cielo. Ma Matteo Salvini e tutti gli altri hanno davvero infranto le regole? In campo elettorale tutto ciò che non è espressamente vietato è consentito, lo ha sottolineato il costituzionalista Salvatore Curreri nell'edizione del 26 gennaio de Il Giorno. Per approfondire leggi anche: Il maldestro tentativo di Bonaccini Il problema risiede nella legge che regola la materia: risale al 1956, è stata integrata nel 1984 e prevede il silenzio elettorale per la carta stampata e per i mezzi radiotelevisivi. Nessun riferimento sul web, e quindi sui social, dove praticamente tutti gli attori coinvolti nel voto in Emilia Romagna hanno continuato a pubblicare messaggi. Se non cambia la legge, è normale che in rete il silenzio elettorale può essere rotto, dato che a riguardo il Giorno segnala soltanto un intervento Agcom due anni fa, secondo cui era auspicabile che fosse evitata la propaganda sui social. Ma di fatto non c'è alcun divieto, quindi né Matteo Salvini né gli altri protagonisti della tornata elettorale hanno davvero infranto le regole.

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