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Gregoretti, Giulia Bongiorno sull'autorizzazione a procedere: "Non ero d'accordo, ma decide il capo Salvini"

Caterina Spinelli
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Un discorso che le è valsa l'ovazione quello di Giulia Bongiorno nella giornata del voto al processo contro Matteo Salvini sul caso Gregoretti. Lei, noto avvocato nonché parlamentare leghista, era però contraria alla decisione del suo leader. "Avrei voluto che la Lega si opponesse all'autorizzazione a procedere - ribadisce sulle colonne del Messaggero -. Però, poi, abbiamo dato seguito alla sua indicazione finale, che è stata diversa. E lo abbiamo fatto, convinti che il capo debba decidere. Questo principio contraddistingue la Lega. E non perché, come si sente dire, siamo un partito leninista. Ma perché riconosciamo la leader il potere di fare la sintesi" ha spiegato su quanto accaduto tra i banchi del Senato. Leggi anche: Gregoretti, flop di Roberto Saviano esulta per il processo a Salvini La Bongiorno è certa, "Salvini non rischia il carcere, perché qui non sussiste proprio il reato di sequestro di persona. Perché è stato lo stesso Salvini a salvare i migranti, facendoli salire a bordo di una nave italiana. Quindi non intendeva sicuramente danneggiarli, ma porli in salvo e organizzare una corretta ricollocazione". Insomma, per l'avvocato le cose sono due: "o s'inventano una nuova fattispecie di reato. Oppure il rallentamento nello sbarco, se finalizzato alla redistribuzione, è una procedura lecita, corretta e trasparente". Dunque il leader può star tranquillo. 

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