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Coronavirus, se l'epidemia dilaga scatta il piano Giorgetti al posto di quello di Salvini

Giulio Bucchi
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Lo schema di Giancarlo Giorgetti non è lo stesso di quello di Matteo Salvini. Si parla sempre di governissimo, ma con tempi differenti. Tutto dipende dalla dimensione dell'epidemia di coronavirus, spiega il capogruppo di Liberi e uguali Federico Fornaro ad Augusto Minzolini, nel suo retroscena sul Giornale. "Se investirà anche gli altri Paesi Ue allora mettere in piedi un governo forte, un Cln contro il coronavirus, diventerà un obbligo". Ma non solo "6 mesi e si vota", come annunciato qualche giorno fa dal leader della Lega. Semmai, come proposto dal suo numero 2: "Si va avanti fino al 2022 con un governo Draghi, poi dopo aver eletto lo stesso Draghi capo dello Stato, si va ad elezioni".  Leggi anche: "La Sfinge del Quirinale". Retroscena governissimo, voce pesantissima su Mattarella A "consigliare" Giorgetti anche il forzista Renato Brunetta:  "Otto mesi non bastano, ce ne vogliono almeno dodici, chiedendo in primis alla Ue di sospendere il fiscal compact e alla Bce di riprendere a comprare i titoli di Stato". "Questa non è né la proposta né di Salvini, né di Renzi, ma quella del buonsenso - annuiva Giorgetti -. Non si può andare avanti così. Sul calendario non ti preoccupare poi si vede". Si tratta solo di trovare le convergenze in Parlamento (e fuori).

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