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Sallusti, mezza retromarcia su CasiniMa il Cav ha una sorpresa per Pierferdy

Matteo Legnani
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"In questi giorni non ho condiviso gli attacchi a Casini". Ce l'aveva, Silvio Berlusconi, con il direttore de Il Giornale Alessandro Sallusti, che nell'editoriale di lunedì aveva sparato basso sul rientro del leader dell'Udc nel fronte del centrodestra. Oggi  Sallusti sempre sulla prima pagina del quotidiano della famiglia Berlusconi, corregge il tiro. Dicendo che, diversamente dai politici che devono sempre guardare avanti, "noi giornalisti abbiamo il piccolo privilegio di poter dare uno sguardo al passato e dire come le cose stavano fino a ieri. Così, tanto per non passare per ingenui". In realtà, quello che è partito in Forza Italia dopo l'annuncio di Pierferdinando Casini di voler tornare nel centrodestra, pare essere un vero e proprio gioco delle parti. Berlusconi che apre le braccia a Pierferdy con un occhio ai sondaggi che lo danno vicinissimo al 37% (e al premio di maggioranza dell'Italicum) con un accordo con l'Udc e con l'altro occhio ad Alfano, per il quale l'intesa Cav-Casini si può tramutare in un disastro per il Nuovo centrodestra, che verrebbe marginalizzato al centro con pochissime possibilità di entrare in Parlamento. Ma il Cavaliere, scrive oggi La Stampa, avrebbe dato ai "falchi" di Forza Italia, un ordine nella direzione opposta: attaccate pure Casini, ci sono molti nostri elettori che la pensano come voi e non sopportano il leader dell'Udc. E forse così si spiega quanto detto questa mattina da Daniela Santanchè ad Agorà su Raitre: "Casini è il più sopravvalutato  della storia politica italiana. E' un pò un bluff. Ha fatto un pò il  gioco dell'oca e ci ha messo otto anni per tornare alla casella di partenza. Cioè di capire che se non si sta sotto l'ombrello di Berlusconi non si possono battere le sinistre. Credo che lui sia   naturalmente nel centrodestra. L'importante è che riconosca la leadership di Berlusconi e che riconosca che ha sbagliato tutto in   questi anni dalla nascita del Popolo della Libertà sino ad oggi. Le finestre per quanto mi riguarda non sono affatto spalancate". Insomma, porte aperte sì, ma con riserva. Perchè Casini serve a mettere due dita negli occhi ad Alfano, ma non pensi di fare altri scherzi.

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