Forza Italia, voci su una corrente di Fitto e Casini
C'è chi - e sono in tanti, in Forza Italia e nella Lega Nord - non vuole nessun ritorno di fiamma con Pier Ferdinando Casini. C'è poi chi, invece, la "svolta" del leader Udc la accoglie di buon grado. Tra questi, secondo Dagospia, c'è anche il leader lealista, Raffaele Fitto, i cui rapporti con Silvio Berlusconi, dopo l'ascesa di Giovanni Toti, si sono raffreddati. E così il solerte Casini avrebbe subito contattato l'azzurro Fitto, suo storico amico nonchè, come detto, in prima linea nell'opposizione interna all'ex direttore Toti (e in prima linea nell'opposizione interna anche contro i falchi del partito). La coppia Fitto-Casini starebbe pensando a una nuova corrente per minare ulteriormente i già fragili equilibri del partito forzista. Un correntone di ex democristiani all'interno di Forza Italia. La prima mossa del piano, azzarda Dagospia, potrebbe essere la candidatura di Casini come capolista alle europee nella circoscrizione Centro Sud. Una scelta sulla quale il Cavaliere, però, nutrirebbe parecchi dubbi. Uno scenario radicale - Secondo altre indiscrezioni, invece, il progetto di Fitto potrebbe essere ancor più radicale. L'ex governatore della Puglia e i suoi più stretti collaboratori starebbero prendendo in considerazione anche l'idea di una nuova scissione, la prima scissione in Forza Italia a pochi mesi dalla rottura nel Pdl. Anche in questo caso ad agitare i malpancisti è la nomina di Toti. Ma anche la linea morbida nei confronti di Angelino Alfano non è condivisa da molti. Dunque l'opposizione alle scelte del Cavaliere potrebbe passare non per una corrente d'opposizione interna, ma per un nuovo partito. Forza Puglia, o magari Forza Sud. Un nuovo progetto politico (a cui Casini potrebbe prendere parte) con cui affrancarsi da Berlusconi, pur rimanendo all'interno della coalizione di centrodestra. Le parole di Pier - Casini, nel frattempo, cerca continua le sue esplicite manovre di riavvicinamento. Ospite di Radio Anch'io, il leader Udc torna a spiegare le ragioni della sua svolta a destra: "Ho semplicemente detto che ritengo una battaglia di testimonianza impossibile da realizzare sul piano politico il Terzo Polo. Ora c'è un percorso che dobbiamo cominciare a realizzare, perché serve all'Italia che ci sia un confronto tra un'area del Ppe e un'area socialista". Sul Cav spiega: "Berlusconi lo ho contrasto quando era a Palazzo Chigi, rispetto a coloro che oggi mi vengono a fare le lezioni, che erano sistemati nel Pdl o nel Pd". Alla nuova intesa, come detto, si oppone però con vigore la Lega Nord. Parla il segretario, Matteo Salvini: "Berlusconi è molto buono, noi lo siamo di meno. Vedo difficile per noi riaprire un dialogo con certe persone", ha spiegato a Maurizio Belpietro. Dialogo difficile, dunque, tra la Lega Nord e Casini (soprattutto se Pier, tra gli azzurri, vuol far nuotare una sorta di nuova balena bianca...).