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Luigi Di Maio: "Ecco la lista dei ministri". All'Istruzione il fan della Buona Scuola di Matteo Renzi

di Andrea Tempestini domenica 4 marzo 2018

2' di lettura

Dopo le indiscrezioni, ecco la fantomatica lista dei ministri di Luigi Di Maio. Ministri che con assoluta probabilità non andranno mai in alcun dicastero. Ma tant'è, la pantomima a Cinque Stelle continua. I nomi, il candidato premier col vizio del congiuntivo sbagliato, li ha presentati al Salone delle Fontane a Roma. In tutto 17 nomi, più Di Maio premier, con cinque donne in posizioni chiave (tra cui Interno, Difesa ed Esteri. Di seguito, in breve, i nomi e la squadra grillina. Leggi anche: Capolavoro Di Maio: umiliato dalla sua "neo-ministra" - Affari regionali e rapporti con Parlamento: Riccardo Fraccaro. - Pubblica amministrazione: Giuseppe Conte - Sport: Domenico Fioravanti - Esteri: Emanuela Del Re - Interno: Paola Giannetakis - Giustizia: Alfonso Bonafede - Difesa: Elisabetta Trenta - Economia: Andrea Roventini - Sviluppo Economico: Lorenzo Fioramonti - Politiche Agricole: Alessandra Pesce - Infrastrutture: Mauro Coltorti - Lavoro: Pasquale Tridico - Istruzione: Salvatore Giuliano - Beni culturali: Alberto Bonisoli - Salute: Armando Bartolazzi - Ambiente: Sergio Costa - Qualità della Vita e lo Sviluppo sostenibile: Filomena Magino E subito dopo i nomi, la polemica. Già, perché Di Maio e i grillini hanno messo a segno l'ultimo memorabile autogol, ossia mister Salvatore Giuliano all'Istruzione, il quale ai tempi della Buona Scuola si era schierato armi e bagagli a favore della riforma di Matteo Renzi. Dichiarò infatti che la riforma "non va abolita, ma migliorata e superata". Peccato che i grillini, quella riforma, hanno detto di volerla cancellare. Una circostanza che ha scatenato la consueta bufera, tanto che Giuliano ha pensato bene di precisare in una nota: "Buona scuola? Tutta da buttare e da riscrivere da capo. Alle assunzioni fatte, e che restano, ne faremo altre. Ci tengo a far sapere inoltre che mi sono dimesso dal sindacato Anp (Associazione nazionale presidi, ndr), il giorno successivo alla dichiarazione avvenuta in un convegno, dove Anp utilizzava il termine 'docente contrastivo' con riferimento ai professori contrari alla Buona scuola".

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