Riforme, Roberto Calderoli: "Renzi ha mandato tutto in vacca. Vuole il voto?"

di Andrea Tempestinidomenica 27 luglio 2014
Riforme, Roberto Calderoli: "Renzi ha mandato tutto in vacca. Vuole il voto?"
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Un po' a sorpresa, contro il nuovo Senato si schiera anche Roberto Calderoli, tra i relatori della legge. Più che contro il "nuovo Senato", il leghista si schiera contro i metodi scelti dalla maggioranza per provare a portare a casa la riforma: la "ghigliottina", ossia il contingentamento dei tempi che porterà al voto definitivo - in teoria - il prossimo 8 agosto. Calderoli, intervistato da Repubblica, mostra da subito di non aver gradito la decisione presa nella capigruppo: "Per dirla in inglese hanno mandato tutto in vacca. Le riforme - profetizza - entro l'8 agosto non si faranno. La cosa che mi fa veramente male è avere tutti i colpi in canna per avere una buona riforma e vedere che tutti sparano alla luna". Il sospetto - Il padre del Porcellum punta poi il dito contro Matteo Renzi: "Un governo che solletica il contingentamento nella capigruppo non è cosa che si vede abitualmente". Ma anche il contingentamento, come detto, per Calderoli si rivelerà inutile: "L'8 agosto non succederà nulla. Si prenderà atto che ci saranno ancora mille emendamenti da votare. E a quel punto si riunirà la capigruppo per continuare fino al 10. O tornare a vederci il 17. Non prevedere questo - attacca ancora - è da irresponsabili. A meno che non si cerchi l'incidente per il voto". Ed è in quest'ultima frase che si condensa il più grande sospetto dell'ex ministro: che sia tutta una manovra di Renzi per far saltare - con gran rumore - il tavolo e tornare alle urne? Vasi traboccanti - Secondo Calderoli quella che l'uomo da Rignano sull'Arno pensi alle urne è un'ipotesi più che probabile. Anche perché, per il premier, il leghista prevede un futuro durissimo. "Non gli è possibile affrontare con gli strumenti abituali la legge di Stabilità - spiega -. Allora ad ottobre nasconderà la necessità di una manovra, andrà al voto a febbraio per farla nella primavera del 2015". Infine, anche Calderoli - come grillini e travaglini - sbandiera, seppur in modo parziale, il rischio di una deriva autoritaria: "E' un pericolo che esiste? Se guardo solo alla riforma no. Se la incrociamo con l'Italicum il rischio di una deriva c'è". L'ultima battuta è riservata ancora alla ghigliottina: "Il contingentamento è la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Lo si può usare dopo un lungo periodo che non si va avanti. Ma non dopo pochi giorni di lavoro"...

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