La lettera di Carrai: ecco la sua verità

di Ignazio Stagnodomenica 16 marzo 2014
La lettera di Carrai: ecco la sua verità
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Caro Direttore, tre cose, e il resto – se resto ci sarà - in Tribunale. 1) le indagini del suo giornalista presso gli uffici della Corte dei Conti della Toscana – se fatte bene - gli avrebbero fatto reperire la sentenza 227/2012 depositata il 9 maggio 2012, in cui è stabilito che il curriculum del sottoscritto “costituisce esperienza professionale tale da giustificare lo svolgimento di analoga funzione a favore del Presidente della Provincia di Firenze”, con conseguente assoluzione da ogni imputazione. Ma i suoi lettori non ne sono stati informati; 2) sono stati informati invece che esisterebbe una indicazione del Ministero dei beni culturali che imponga la gara con bando per la concessione di servizi museali. Sfortunatamente una tale indicazione non esiste affatto per gli affidamenti c.d. sottosoglia, com’è quello aggiudicato a Crossmedia. Senza dire poi che il servizio in questione è di competenza comunale, non statale, è riferito a un museo comunale e non statale, e fuoriesce dalla competenza del Ministero; 3) lei ritiene che un gesto di generosità come quello di ospitare un amico in un immobile preso in affitto con un contratto tanto poco nascosto che è registrato non sia “una cosa ordinaria”, soprattutto quando l’ospitante ha incarichi pubblici in una società partecipata dall’ente locale di cui l’amico è sindaco. Io ritengo di non aver fatto niente di male, salvo che non si provi che nella mia funzione ho tradito gli interessi pubblici e ho favorito interessi privati, e ingenuamente pensavo che un atto di generosità non fosse una colpa. Padronissimo lei di pensar male e di insinuare. Il Giudice deciderà se questo atteggiamento supera o meno la soglia della diffamazione. Cordialmente, Marco Carrai