Elezioni Europee 2014, i partiti che devono salutare Strasburgo e quelli che tornano

di Giovanni Ruggierosabato 31 maggio 2014
Elezioni Europee 2014, i partiti che devono salutare Strasburgo e quelli che tornano
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L'ondata renziana alle elezioni europee 2014 non ha solo ribaltato il risultato di cinque anni prima, quando un Pdl in forma portava a Strasburgo una comitiva di 29 europarlamentari con il 35% dei voti. A rimanere travolti sono partitini e movimenti che in cinque anni hanno dissipato un patrimonio di consensi e che dovranno stavolta ridimensionare, se non proprio rinunciare, la propria delegazione in Europa. Ciao Strasburgo - Il gruppone pidiellino si dovrà ridimensionare considerati i dieci punti persi con il risultato di Forza Italia rispetto al Pdl del 2009. Anche l'Unione di centro dovrà salutare i fasti di un tempo, quando a Strasburgo poteva vantare 5 rappresentanti, raccogliendo il 5,51%. A braccetto ora con il Nuovo centrodestra di Angelino Alfano, Pierferdinando Casini ha rischiato il nulla di fatto finché lo spoglio non ha almeno rassicurato i due sul superamento della soglia. Nel 2009 la lista "Di Pietro Italia dei Valori" aveva raccolto l'8% dei voti e portato a casa ben 7 parlamentari europei. I pronostici non erano proprio lusinghieri nel 2014 e infatti la rediviva Italia dei Valori non ha neanche sfiorato la soglia minima del 4%. Appesi a un filo - L'estrema sinistra italiana aveva mancato l'obiettivo europeo per una manciata di voti, complice la guerra intestina tra Rifondazione Comunista e il ribelle Nichi Vendola con Sinistra e Libertà. Nel 2014 la Sinistra ha provato a mettere da parte i mal di pancia e sotto la bandiera della lista Tsipras potrebbe rischiare di avere un manipolo di rappresentanti nell'europarlamento. Sotto soglia - Onore al merito per il partito esordiente alle Europee di Giorgia Meloni, Guido Crosetto e Ignazio La Russa: sin dall'inizio l'obiettivo dichiarato è stato il superamento del 4%, ma il risultato non è arrivato. Fratelli d'Italia - An si è fermato sotto il milione di voti e la meta di un seggio a Stasburgo è tramontato. Con Sel l'abbraccio rischiava di essere mortale per i Verdi, hanno deciso di correre da soli e il premio è stato un risultato sotto l'1%. La soddisfazione del partito di Angelo Bonelli però rimane di aver preso più voti di Scelta Europea di Mario Monti: l'ex commissario europeo ed ex presidente del consiglio italiano tutto rigore e austerity potrebbe appendere il suo movimento al chiodo dopo la magrissima performance.