Le previsioni sbagliate dei sondaggisti

di Lucia Espositosabato 31 maggio 2014
Le previsioni sbagliate dei sondaggisti
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A urne chiuse e a spoglio finito, possiamo affermare senza timore di essere smentiti che i sondaggisti non hanno (anche questa volta, esattamente come per le politiche) azzeccato l'esito elettorale. A essere pignoli, non si sono neanche avvicinati alla fotografia che è venuta fuori dalle urne. Tutti avevano previsto la vittoria di Matteo Renzi ma nessuno aveva immaginato che la percentuale arrivasse al 40%. Piepoli e Ipsos lo davano al 32% e solo Swg al 34%. Nessuno aveva previsto il trionfo del premier che non è stato legittimato dal voto popolare e che quindi vede queste elezioni come un giudizio sul suo governo. Nessun sondaggista aveva previsto il flop di Grillo (addirittura c'era chi nei giorni precedenti al voto parlava di un possibile sorpasso del Movimento Cinque Stelle) che veniva dato in una forbice tra il 28% e il 25% e nessuno aveva pronosticato che si fermasse solamente al 21%. Stesso discorso vale per Forza Italia: i sondaggisti (Ipsos e Ipr marketing) la davano come percentuale minima al 18%. Invece ha raccolto solo il 16% dei consensi.  Le scorse politiche le rilevazioni precedenti al giorno del voto non avevano previsto il boom di Grillo, questa volta hanno commesso l'errore opposto: hanno sopravvalutato le chances per Beppe.