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Silvio Berlusconi: "Il voto di domenica è un referendum su Renzi"

di Andrea Tempestini domenica 25 maggio 2014

3' di lettura

Ultimi scampoli di campagna elettorale: alle elezioni mancano tre giorni. Tour de force per Silvio Berlusconi, che si divide tra televisione, radio, interviste e comizi, tra cui quello romano al Palazzo dei congressi dell'Eur. Dal Cav ecco l'ultimo appello al voto e contro l'astensionismo: "Gli italiani devono andare a votare perché dall'Europa dipenderà il nostro futuro". Da Roma il leader di Forza Italia attacca Matteo Renzi: "Il voto di domenica è anche un referendum su quello che è il nostro giudizio sul governo non eletto dai cittadini, il governo di Renzi". Pioggia di tasse - Sul premier continua: "Devo manifestare quella delusione che colgo in tutti coloro con cui affronto questo argomento: tutti avevamo sperato che l'avvento al vertice del Pd di un non nato nella storia del comunismo, di quell'ideologia disumana e la più criminale della storia, potesse dar vita a una pacificazione per collaborare per il bene del Paese. Invece - continua Berlusconi - la delusione è stata grande, abbiamo visto che questo governo si è esposto con 12 o 13 impegni, ma quando si è passati dall'impegno alla realizzazione in un solo caso si è passati alla realizzazione". Dunque il Cav ribadisce la sua linea: "Erano nate incertezze sulla nostra posizione nei confronti del governo. Noi siamo all'opposizione, Renzi è un premier di sinistra e guida un governo di sinistra ed è un governo che fa le stesse cose che ha sempre fatto la sinistra. Le prime cose prodotte da questo governo sono state aumenti di tasse sulla casa e aumenti dell'imposta sui risparmi delle famiglie, attraverso una manovra elettorale che se l'avessimo fatta noi avrebbe portato la rivoluzione in Italia: 80 euro a pochi italiani, quelli che questo governo ritiene siano i suoi elettori". Tasse sulla casa - Berlusconi, dall'Eur, annuncia: "Ci impegniamo per quando saremo, ancora, al governo: nel primo Consiglio dei ministri aboliremo l'Imu". Resta un dubbio: si riferisce alla Tasi (la stangata sulla prima casa) o all'Imu che è restata sulle seconde abitazioni. Il Cavaliere, inoltre, ha promesso mille euro al mese ai pensionati che oggi ne percepiscono di meno e un uguale reddito alle casalinghe. In chiusura del comizio romano, una battuta: "Devo scappare, perché se per le 23 i Carabinieri non mi trovano a casa ad Arcore mi portano a San Vittore". La platea, però, chiede al leader di restare e lo incita con applausi. Così il Cav scherza ancora: "Se prolungate la mia permanenza qui mi mettete a rischio..." "I vostri risparmi..." - Ai microfoni del Tg4, in precedenza, Berlusconi ha aggiunto: "Il nostro futuro dipenderà in gran parte dall'Europa, dove è necessario esserci. E' necessario votare". Per l'ex premier gli italiani "devono scendere in campo e col voto, da spettatori, devono diventare protagonisti". Dunque il Cav ha spiegato perché Matteo Renzi e Beppe Grillo sono due cavalli sui quali non si deve puntare: "Votare significa affidare il proprio futuro a qualcuno, un po' come le decisioni che si devono prendere quando qualcosa ti costringe ad affidare i tuoi risparmi a qualcuno. A chi li affidereste? A Renzi, che non ha mai lavorato? A Grillo, che non fa nemmeno ridere ma solo paura? O a Berlusconi, che da imprenditore, da uomo di sport, da uomo di Stato ha realizzato tutto ciò che si propone come obiettivo?" Moneta unica - Dagli studi di Matrix, il leader di Forza Italia ha inoltre spiegato la sua idea di Europa. Nel mirino del partito c'è il tetto del 3% al rapporto tra deficit e Pil, quindi le politiche monetarie della Bce. Una volta arrivati all'Europarlamento, gli azzurri - ha affermato Berlusconi - per prima cosa dovranno battersi per eliminare il tetto del 3 per cento. "Oggi siamo in recessione - afferma Berlusconi -, bisogna utilizzare la maggior possibilità di deficit per diminuire le tasse". Una battuta, poi, anche sull'uscita dall'euro, un'ipotesi da escludere perché l'abbandono alla moneta unica "può essere pericoloso e negativo". Per restare nell'Eurozona, però - insiste il Cavaliere - è necessario che la Bce diventi una vera banca centrale, come la Fed americana: "Altrimenti - ha sottolineato - non si può uscire dalla crisi". L'ex premier, infine, indica le quattro mosse che l'Eurotower dovrebbe compiere per sconfiggere la recessione: garantire i debiti degli Stati membri, stampare moneta quando occorre, immettere liquidità e infine svalutare l'euro per riportarlo in parità col dollaro, proprio come quando la moneta unica fu introdotta.

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