(Adnkronos) - La scelta del doppio turno, ha spiegato ancora Lastri, "puo' essere applicata sia con elezione del Consiglio su liste plurinominali con voto di preferenza, sia con il collegio uninominale. Pero' le due elezioni a doppio turno - Presidente e consiglieri - non vanno bene insieme, soprattutto se c'e' il premio di governabilita"'. Quindi, il punto sull'elezione dei consiglieri "senza piu' ricorrere a liste bloccate: per superarle si deve andare o sul voto di preferenza o sul voto tra candidati unici di diversi partiti", come previsto nel caso del collegio uninominale. E' proprio nella valutazione di "pregi e difetti" del sistema uninominale e delle liste plurinominali con voto di preferenza il centro principale del confronto in atto. Il primo "ha il pregio di identificare il partito con il candidato unico", grazie ai collegi uninominali da' luogo "ad una rappresentanza territoriale", e favorisce "il confronto tra i candidati dei diversi partiti. I difetti principali: "Non e' possibile fare 40 collegi uninominali, ne potremmo avere venti, o diciotto o ventidue al massimo, con sistemi di recupero dei migliori piazzati o una seconda scheda elettorale". Il voto di preferenza "da' immediatamente il senso della scelta dell'elettore e ha anche il pregio di poter fare una legge innestandola su quella attuale". Ma ha il difetto, prosegue la consigliera Lastri, "di comportare campagne elettorali sempre piu' costose. Ovviamente, questo sistema rende del tutto inutili, se non addirittura controproducenti, le primarie". Nel caso della reintroduzione delle preferenze, "e' emersa l'ipotesi di fare circoscrizioni omogenee e piccole, diciamo di quattro candidati". (segue)