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Letta: "Imu, sospesa rata di giugno. Poi rivedere il sistema"

di Andrea Tempestini domenica 5 maggio 2013

Silvio Berlusconi

3' di lettura

  Anche al primo maggio, la Festa del lavoro, a tener banco è l'Imu, la gabella legata a doppio filo al destino del nascente governo guidato da Enrico Letta. Il premier, dopo aver incontrato Angela Merkel a Berlino, è volato a Parigi da Francois Hollande. Dopo il faccia a faccia, Letta spiega: "E' stato un incontro importante e positivo. Devo dire che il tasso di soddisfazione da parte mia è del 100 per cento". Insomma, tra Hollande e il premier italiano c'è affinità: una buona notizia, in chiave anti-Merkel. Loro due, infatti, potrebbero costituire il nuovo fronte che si oppone al rigorismo tedesco. Ma la conferenza stampa prosegue e, appunto, si parla di Imu. "Subito la sospensione della rata di giugno - spiega il presidente del Consiglio - e poi, insieme ridiscuteremo le modalità del superamento. E' necessario rivedere il sistema e mettere a punto le proposte da discutere in Parlamento". Il ragionamento del Cav - Insomma, Letta non si sbilancia. Conferma quanto già si sapeva, ossia che la rata di giugno viene congelata, ma non fornisce alcuna garanzia al Pdl, che come inderogabile condizione per appoggiare il "governo di servizio" vuole la cancellazione della tassa sulla prima casa (l'optimum, secondo Silvio Berlusconi, sarebbe rispettare quanto detto in campagna elettorale e restituire l'importo pagato nel 2012). Le dichiarazioni di Letta rischiano di agitare ulteriormente le acque dell'esecutivo appena plasmato. Il Cavaliere ha ribadito al Senato che l'Imu deve essere cancellata, altrimenti il governo cadrà. L'ex premier, però, vuole lasciare margini di manovra a Letta. Sa che il nodo delle coperture non è semplice da sciogliere - leggi l'approfondimento di Franco Bechis - ed è disposto ad accettare qualche tentennamento sulla cancellazione della gabella pur di ottenere il risultato finale. Brunetta: "O abolizione o voto" - Ma nel Pdl non sono tutti sulle posizioni "soft" del Cav. I falchi, infatti, premono per l'immediata abrogazione dell'Imu. Semplice il loro ragionamento: "Lo abbiamo promesso in campagna elettorale. Se non manteniamo la parola data l'elettorato ci si rivolterà contro". In prima linea nella battaglia anti-Imu, da tempo, c'è Renato Brunetta, "ideologo" della cancellazione e della restituzione. Proprio l'ex ministro oggi, mercoledì primo maggio, è tornato a parlare della tassa: "La cancellazione dell'Imu e la restituzione di quanto versato significa crescita, consumo e riprese. Questo è l'impegno del Pdl, di Berlusconi e del sottoscritto. Se questo sarà rispettato dal governo bene - ribadisce Brunetta -, altrimenti si andrà alle elezioni". A TgCom24, Brunetta spiega che "non pagare l'Imu significa uscire dall'austerità, con buona pace di Merkel e del Nord Europa. Bene fa Letta a fare il giro dell'Europa per realizzare questa strategia".  Camusso e Meloni - Insomma, Brunetta sull'Imu non fa sconti. Ma resta da capire se le ultime dichiarazioni di Letta basteranno a Berlusconi, e se invece al contrario non avranno l'effetto di inasprire i rapporti all'interno della strana maggioranza. Dell'Imu, nelle ultime ore, ha parlato anche la leader della Cgil, Susanna Camusso, contraria all'abolizione per tutti: "Pensiamo sia necessario che si esentino dall'Imu i possessori di una sola casa che ha valore relativo. Non si faccia, invece, un intervento né di riduzione né di eliminazione generica su tutte le prime case, perché questo ancora una volta si tradurrebbe nel chi più ha paga meno tasse e chi meno ha ne paga di più". Di parere opposto Giorgia Meloni, di Fratelli d'Italia, ora all'opposizione ma alleato con il Pdl nell'ultima corsa elettorale: "La casa - ha spiegato l'ex ministro della Gioventù - è un bene sacro, né tassabile né pignorabile. Lo abbiamo detto per primi e per primi siamo pronti a votare l'abolizione dell'Imu sulla prima casa".  

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