Roma, 17 giu. (Adnkronos/Ign) - Silvio Berlusconi torna all'attacco dell'Unione europea. Intervenendo con il segretario della Lega e presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, all'inaugurazione di una casa di cura per anziani a Pontida, l'ex premier invita il governo a sforare il limite del 3 per cento e a non rispettare i vincoli del fiscal compact, convinto che l'Ue non potra' cacciare l'Italia. L'esecutivo, attraverso fonti di palazzo Chigi, fa sapere che gli impegni del nostro Paese non cambiano, mentre il Pd, per bocca del segretario Guglielmo Epifani, parla di inutili provocazioni. "Dobbiamo rimettere a posto le cose, il governo deve andare a Bruxelles e dire 'da qui in avanti il limite del 3% all'anno e il fiscal compact ve lo potete scordare"', afferma il leader del Pdl. "Bisogna che chi va a Bruxelles -aggiunge- non batta i tacchi di fronte a quelle autorita'. Bisogna che qualcuno nel governo abbia il coraggio e l'autorevolezza di andare a Bruxelles e di dire a quei signori 'noi siamo in queste condizioni perche' ci avete cacciato voi, con la vostra dannata politica di austerita"". "Ci volete mandare fuori dalla moneta unica? Fatelo. Ci volete mandare fuori dall'Ue? Vi ricordiamo che noi versiamo 18 mld all'anno e ce ne date indietro solo 10", conclude Berlusconi. Sul rispetto degli obiettivi di bilancio ed il mantenimento del tetto del 3% del rapporto deficit/pil "la nostra posizione non cambia", replicano fonti di Palazzo Chigi. La posizione del governo, ricordano le stesse le fonti, e' stata ribadita anche nell'incontro con il presidente della Commissione europea Jose' Manuel Barroso. Il premier Enrico Letta ha confermato ai partner del G8 l'impegno dell'Italia a rispettare il vincolo del 3% nel rapporto deficit/pil. "Ho ribadito l'impegno - ha detto, secondo quanto riferito da fonti italiane - a mantenere gli impegni presi con l'Ue, ed in particolare la regola del 3%". Letta ha detto che le parole di Silvio Berlusconi non hanno avuto alcuna eco al G8. Di "inutili provocazioni che indeboliscono il nostro Paese", parla invece Epifani. "La partita che stiamo giocando -spiega- e' anche quella sulla nostra credibilita', che in passato non e' stata ai massimi livelli. Non dobbiamo apparire sempre i soliti di cui non ci si puo' fidare. Se non rispettiamo il limite del 3%, non avremo la forza per chiedere piu' risorse all'Europea. Lasciamo lavorare Letta e il governo".