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Pd, il patto tra D'Alema e Renziper far fuori Bersani e Letta

A Baffino interessa il partito. Al sindaco invece Palazzo Chigi (e Firenze). Ecco il loro piano per far fuori la vecchia guardia (ed Epifani)
di Sebastiano Solano domenica 19 maggio 2013

Massimo D'Alema e Matteo Renzi

2' di lettura

di Sebastiano Solano Da acerrimi nemici ad un'alleanza di ferro. E' il patto stretto tra Massimo D'Alema e Matteo Renzi per riprendersi il Pd. Fantapolitica fino a qualche settimana fa, ma che ha preso forma e sostenza dopo l'elezione del bersaniano Guglielmo Epifani alla segreteria. Una decisione che "baffino" ha dovuto suo malgrado mandare giù, specie dopo aver giocato sporco con l'affossamento della candidatura di Romano Prodi al Quirinale. Questo era però il momento di abbozzare per D'Alema, anche perché la vera partita si gioca al Congresso di ottobre. Le posizioni - Ed è proprio al congresso che D'Alema vuole riprendersi al segreteria, lanciando al timone del partito Gianni Cuperlo, un suo fedelissimo. Al Congresso verranno avanzate le candidature certe di Epifani e Cuperlo, ossia di un bersaniano e di un dalemiano, con una probabile riproposizione della guerra scoppiata durante la corsa per Quirinale. Walter Veltroni invece è pronto a tirare la volata a Sergio Chiamparino, soluzione che a Matteo Renzi non dispiacerebbe: il suo obiettivo è quello di sdoppiare le cariche di segretario e quella di candidato premier, che al momento secondo lo statuto coincidono.  Asse D'Alema-Renzi - Ma c'è un ma. Il governo guidato da Enrico Letta, destinato a durare oltre aprile 2014, quando a Firenze si voterà per le amministrative alle quali il Sindaco rottamatore starebbe pensando di ricandidarsi. Renzi vuole rimanere sulla scena per tentare la scalata a Palazzo Chigi alla prima occasione buona. Ma per farsi rieleggere alla carica di primo cittadino di Firenze, Renzi ha bisogno dell'appoggio di tutto il partito. Soprattutto ha bisogno del sostegno di D'Alema, ancora potentissimo all'interno del partito. La strategia del rottamatore sarebbe quella di tenersi a debita distanza dalla corsa alla segreteria, evitando di schierarsi apertamente con uno dei due candidati, ma lavorando nell'ombra per il candidato di D'Alema. Quest'ultimo, in cambio, farebbe valere tutta la sua influenza durante le amministrative di Firenze.  Partito e governo - E se sarà ancora Epifani a prevalere alla segreteria? Nessun pericolo, Epifani dovrà comunque cambiare la regola dello statuto e slegare la carica di segretario da quella di premier: Enrico Letta e Dario Franceschini lo hanno accettato alla guida del Pd ricevendo in cambio proprio questa come garanzia. Anche Letta come Renzi, infatti, mira ad una rielezione. Quello tra D'Alema e Renzi è un'asse stretto in contrapposizione a quello messo a punto da Bersani, Franceschini e Letta, che con l'elezione di Epifani si sono presi governo e partito. Al partito, però, D'Alema non rinuncia: da qui la strana alleanza, suggellata nell'incontro di Firenze di qualche settimana fa.

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