"Bisogna rimanere a casa". Luca Zaia ribadisce a gran voce l'appello per fermare i contagi da coronavirus. Quello del governatore del Veneto è un messaggio chiarissimo: "Se si continua così il 15 marzo tocchiamo il picco nelle terapie intensive, e se continuiamo a non rispettare le regole entro 15 aprile avremo 2 milioni di veneti contagiati, lo dicono i nostri modelli", sottolinea Zaia aggiungendo che "stiamo per entrare in un'area di turbolenza".
A confermarlo anche i modelli matematici che danno all'Italia un tempo di quarantena ben più superiore alle tre settimane. Una situazione, questa, delicata anche per Lombardia, dove "la situazione è tragica - conferma -, e mi vede al fianco del governatore Fontana, e la chiusura totale è la più consona, ma deve essere presa in accordo con tutti, il governo deve dare indicazioni precise. La Lombardia, comunque deve essere ascoltata". In caso contrario "saremo tutti infettati". Poi Zaia torna a parlare dei giovani che si credono immuni dall'epidemia: "Se qualcuno crede che tanto i giovani non vengono colpiti e quindi possono uscire li mostrerò io i ragazzi in terapia intensiva", Un duro rimprovero che però equivale alla realtà.