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Elezioni: massmediologo, sbarco su Twitter pesera' 2-3 punti percentuali

domenica 13 gennaio 2013

2' di lettura

Roma, 8 gen. (Adnkronos) - I politici invadono Twitter, il social network di cui, in questa campagna elettorale, sembra proprio non si possa fare a meno. Ma il loro 'sbarco' e i continui cinguettii quanto peseranno alla fine sui risultati elettorali? "Non molto alle urne. La nuova agora' ha un uso laterale rispetto alla tv e dunque spostera' poco, nella migliore delle ipotesi un paio di punti percentuali". E' la stima di Michele Sorice, direttore del Centro Studi su Media e Comunicazione dell'Universita' Luiss di Roma, che spiega all'Adnkronos: "In Italia gli iscritti a Twitter sono meno di tre milioni, ma per i politici raccontarsi in 140 caratteri e' un modo per sbarcare poi in tv e sulle colonne dei giornali". Insomma, "uno strumento di accesso alla piu' grande platea televisiva -fa notare Sorice- perche' la politica ha bisogno della tv". "Anche nell'ultima campagna elettorale americana - ricorda l'esperto - quasi l'80% del budget impiegato da Obama e' andato ai media tradizionali, un po' meno del 20% a Twitter". "Il pregio di Twitter - sottolinea Sorice- e' quello di aver annullato le distanze, consentendo uno 'sbugiardamento' immediato di chi non fa affermazioni veritiere. Nella narrazione crossmediale, dove i soggetti lavorano su diverse piattaforme, occorre coniugare sintesi e competenze. E come sempre, oltre lo strumento, bisogna avere cose da dire". Quanto poi ai rischi di Twitter, il massmediologo avverte: "I politici cinguettino ma occhio a non diventare cornacchie scrivendo o presentandosi in modo meno credibile. Insomma: passi per i ghostwriters, ma il popolo dei social network ha orecchie buone ed e' abituato a verificare le cose". "In questa campagna elettorale -spiega - Twitter vale molto come elemento testimoniale, perche' i tweet sul social network riprendono le affermazioni fatte dai leader politici in tv. E anche le loro 'mani virtuali', cioe' i supporters e chi li aiuta a scrivere, si limitano a commentare quello che i 'big' hanno detto davanti alle telecamere".

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