Mafia: Napolitano disse a D'Ambrosio, colpiscono lei per colpire me

domenica 21 ottobre 2012
Mafia: Napolitano disse a D'Ambrosio, colpiscono lei per colpire me
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Scandicci (Firenze), 15 ott. - (Adnkronos) - "Caro dottor d'Ambrosio, l'affetto e la stima che le ho dimostrato in questi anni, sempre accresciutisi sulla base dell'esperienza del rapporto con lei, restano intangibili, neppure sfiorati dai tentativi di colpire lei per colpire me. Ce ne saranno ancora, e' probabile: li fronteggeremo insieme come abbiamo fatto negli ultimi giorni. E la sua vicinanza e collaborazione restera' per me preziosa fino alla conclusione del mio mandato. Preziosa per sapienza, lealta' e generosita'". Cosi' scriveva il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano al consigliere giuridico Loris D'Ambrosio, il 19 giugno scorso in una lettera pubblicata ora per la prima volta nel volume "Sulla Giustizia", che raccoglie gli interventi del Capo dello Stato e presidente del Consiglio superiore della magistratura tra il 2006 e il 2012. Il 26 luglio scorso D'Ambrosio, a cui Napolitano ha voluto dedicare questa pubblicazione, fu colto da morte improvvisa, per arresto cardiaco. Fu lo stesso Capo dello Stato a darne l'annuncio. Il 18 giugno, dopo che diversi giornali avevano pubblicato, dedicandogli grande spazio e rilievo i testi di conversazioni telefoniche con il senatore Nicola Mancino, intercettato nell'ambito di un'indagine della Procura di Palermo, D'Ambrosio, fortemente colpito dalla presentazione e dall'interpretazione datane con clamore da vari organi di stampa, aveva indirizzato a Napolitano una lettera che ora viene pubblicata insieme alla risposta. (segue)