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Matteo Salvini, coronavirus: la delibera del 1° febbraio sullo stato di emergenza. "Perché non è stato fatto?"

L'accusa di Salvini a #governo e Giuseppe Conte: "Stato d'emergenza, perché non si è passati dalle parole ai fatti?". #Coronavirus, la delibera del #CdM che imbarazza il premier

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Carte che imbarazzano il governo. Carte rilanciate sui social da Matteo Salvini. Si tratta di una pubblicazione in Gazzetta Ufficiale che risale a sabato 1° febbraio 2020, quando l'emergenza-coronavirus in Italia non era ancora scoppiata. Giorni in cui tra i pochi che chiedevano la serrata immediata del Paese c'era proprio Salvini, accusato di sciacallaggio e di fare politica su un'emergenza sanitaria che, ancora, apparentemente non ci riguardava. Come siano poi andate le cose è sotto agli occhi di tutti. Ma ora si viene alle Carte, a quella pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale: una delibera del Consiglio dei ministri. La quale recitava: "Dichiarazione dello stato di emergenza in conseguenza del rischio sanitario connesso all'insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili", ovvero il Covid-19.

Dunque, la delibera proseguiva citando la dichiarazione di emergenza internazionale di salute pubblica per il Coronavirus dell'Oms, e sulle basi di queste, appunto, deliberava, "per 6 mesi dalla data del presente provvedimento (lo si ribadisce, 1° febbraio, nda) lo stato di emergenza in conseguenza del rischio sanitario connesso all'insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili". Stato di emergenza che, con discreta evidenza, si è tradotto in misure insufficienti. Tanto che Salvini, rilanciando il documento, fa sue e sposa le parole di Guido Magnisi, un noto avvocato penalista di Bologna: "Perché non si è dato il massimo risalto ad uno stato di emergenza che sin dal 31 gennaio non solo era previsto, e riconosciuto a livello internazionale, ma era già stato dichiarato? E per una durata di sei mesi?". Già, perché?

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