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Coronavirus, il virologo del modello Veneto: "Ora il pericolo è la seconda ondata". Emergenza infinita

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Giorgio Palù è uno dei virologi protagonisti del modello veneto che ha permesso alla Regione di tenere un tasso di mortalità sotto il 5%, mentre la Lombardia è arrivata a toccare anche il 14%. Il professore non vuole però mettere a confronto le strategie dei due sistemi sanitari, ma pensa piuttosto a come assicurare la vittoria sul coronavirus. In un’intervista rilasciata a Il Giorno, Palù ribadisce che è essenziale il distanziamento e l’isolamento sociale: “Se si allenano le misure si può avere un rimbalzo”. O meglio una seconda ondata, che è un fenomeno possibile e molto pericoloso: per questo motivo il consulente del governatore Luca Zaia tiene alta la guardia.

“Abbiamo previsto - spiega Palù - l’avvio di uno studio sulla prevalenza del virus mediante test sierologici attendibili. Una mappa che possa individuare anche dove esiste una immunità specifica. Il Veneto ha inoltre attivato un progetto di tamponi a tutto il personale medico sanitario, alle case di riposo, e ai responsabili di funzioni pubbliche essenziali. Vogliamo indicazioni sull'andamento del fenomeno e impedire contagi di ritorno, che potrebbero venire da casi sporadici provenienti da altri territori”. Il virologo precisa che non occorre testare cinque milioni di veneti, ma parla di strati di popolazione per capire com’è diffusa l’immunità e come sia duratura nel tempo.

 

 

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