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Bruno Vespa: "Le alleanze di governo messe in forse dalla crisi. Il ruolo chiave di Forza Italia"

Bruno Vespa

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"Nessuna persona seria al momento è in grado di valutare le dimensioni di un auspicato impatto positivo delle misure governative e delle provvidenze europee" sulla crisi post coronavirus, scrive Bruno Vespa nel suo editoriale su Il Giorno. E saranno "decisivi" i prossimi giorni quando forse arriveranno delle risposte a queste domande. Primo: "Quando ripartirà effettivamente il Paese riaprendo l'intero sistema produttivo?", secondo: "Quante aziende riceveranno i prestiti garantiti dal governo? E quando, visto che anche lì c' è un po' di burocrazia?".

 

 

Terzo, continua il direttore di Porta a Porta: "Tutti - da Conte in giù - parlano di contributi a fondo perduto. Saranno una mancia o una base per ripartire?". E ancora: "Quando sarà disponibile il Fondo europeo per la ripresa (Recovery Fund)? E a quali condizioni?". Infine, conclude Vespa, c'è una considerazione da fare di non poco conto: "Prenderemo o no i 36 miliardi del Mes? Come dobbiamo leggere la disponibilità di Berlusconi a votare il provvedimento in contrasto con il resto del centrodestra?".

Perché, ragiona, "Se i voti di Forza Italia fossero aggiuntivi a quelli della maggioranza, poco male. Se fossero sostitutivi si aprirebbe una crisi di governo". Quindi si aprirebbero due scenari: o un Conte ter o "un signor/signora X 1".  Di sicuro "governo fragile come l'attuale forse non avrebbe le spalle per sostenere una immensa opera di ricostruzione. Ma con Forza Italia dentro, il primo a dolersene non sarebbe Matteo Salvini, ma Matteo Renzi, il cui potere di interdizione sarebbe probabilmente vanificato".

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