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Giuseppe Conte si prende le tv: quante ore ci è stato con il coronavirus. Ma il Fatto accusa Salvini e Giletti

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Domina i palinisesti tv, Giuseppe Conte, ma per il Fatto quotidiano il problema è ovviamente Matteo Salvini "di casa a Rete4". D'altronde, qualche giorno fa Antonio Padellaro ricordava come Silvio Berlusconi fosse "padrone delle tv" mentre l'attuale premier no. Beh, al posto delle tv c'è il coronavirus: uno o due discorsi alla nazione a settimana, tg e talk che pendono dalle sue labbra perché di fatto è l'unico ad essersi riservato il diritto di spiegare cosa succede e cosa succederà alla nostra vita. Pieni poteri politici forse non ancora, pieni poteri mediatici sicuramente sì. Altro che Capitano. 

 

 

 

 

Secondo i dati ufficiali Agcom, Conte a marzo ha avuto 16 ore di parlato in tv, e una buona manciata sono arrivate da diretta, senza contraddittorio alcuno. "Ma non si pensi che sia una enormità - si affretta a difenderlo il quotidiano diretto da Marco Travaglio: soltanto ad ottobre Salvini ne incamerava, senza nessuna calamità alle porte (e con Alberto Barachini, il forzista presidente della Commissione Vigilanza Rai, silente), oltre 15". Non solo, il Fatto denuncia la "complessiva torsione destrorisa dell'informazione nostrana" perché dietro Conte ci sono l'assessore regionale lombardo Gallera, poi Salvini, la Meloni e Fontana. D'altronde, ma il Fatto non lo ricorda, è stato Conte ad aver imposto il bavaglio ai suoi ministri e leader della maggioranza, auto-nominandosi unica voce del governo. Altro che Papeete: Covid-beach. Ma siccome la faziosità è un vizio, il Fatto se la prende con La7 (che ha come ospiti fissi Travaglio, Scanzi, Peter Gomez e Padellaro), Giletti e Rete4 (immaginiamo nelle persone di Del Debbio, Giordano e Palombelli). Reti unificate, ma fino a un certo punto: che peccato.

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