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Mattia Santori, le Sardine mollano il capo: "Non vi bastano le piantine, ora pausa di riflessione"

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Le Sardine sono finite prima ancora di accedere al mare della politica. Il coronavirus ha spazzato via anche quei rimasugli di pesciolini che, non potendo più occupare le piazze e non essendo più interessanti neppure per i talk show, se la sono data a gambe. Tra questi niente di meno del fondatore Mattia Santori che, secondo Repubblica, giovedì sera con altri tre fondatori (Giulia Trappoloni, Andrea Garreffa e Roberto Morotti), consegnerà il "manifesto" atteso da mesi. "Poi prenderemo una pausa di riflessione", scrivono in un messaggio nella chat interna. Motivo del dibattito è sempre lo stesso: entrare o non in politica? "So di essere in minoranza - ha detto lo stesso frontman -. So che molti di voi non si sentono a proprio agio nella dimensione puramente etica e culturale della politica. Non vi bastano le piantine. Avete idee molto strutturate. Sapete un sacco di cose. Vi invidio per questo. Ma sento che più prendiamo la direzione politica più finiamo per imitare gli altri".

 

 

Non è una novità che oltre alla sparizione le Sardine vivessero "dissidi interni, litigate per i post e paranoie complottiste". Situazione che per Santori può sfociare "in un vantaggio per pochi e in una delusione per molti". Un vero e proprio addio, questo, anche se il leader tiene a precisare che non sarà la fine del movimento. Se lo dice lui.

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