“Il nostro rapporto con la politica è malato. I decreti sicurezza sono fascisti con Matteo Salvini e buoni con il Pd”. Carlo Calenda è sincero e diretto nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera, in cui sostiene che sia in atto un finto scontro tra destra e sinistra. “La destra non è mai stata fascista - spiega l’ex ministro - e la sinistra mai comunista, ma i toni sono quelli di un’altra epoca. Salvini piazzista e non fascista? Lo abbiamo sperimentato al governo. Tutto questo rumore di sottofondo non ha prodotto una virgola. Il rischio di una deriva modello Orban c’è. Ma il rischio è alimentato da sinistra: ogni volta che provi una riforma ti dicono che è un colpo di Stato”.
Sondaggio Swg per Mentana, Giorgia Meloni inarrestabile. E il Pd torna sopra la "soglia psicologica"
Come in ogni lunedì che si rispetti non può mancare il sondaggio Swg realizzato per il TgLa7 di Enrico Men...Insomma, Calenda non ci va affatto per il sottile con la sinistra e soprattutto con il Pd e sottolinea l’esigenza di una vera identità repubblicana: “La sinistra ha voluto superarla con un’idea sovranazionale, ma ha creato un varco a sovranità e populisti. ‘Prima gli italiani’ è uno slogan ovvio. Lo prescrive la Costituzione. Perché considerarlo un attacco alla democrazia?”. Infine il leader di Azione è molto duro con il Pd, che sugli immigrati passa dalla “beatificazione della Rackete” all’inerzia: “Si pone sul piano morale e non politico. Se sei ‘i buoni’ puoi accettare tutto: i decreti sicurezza, quota 100, la prescrizione. È il meccanismo delle Sardine”.