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Stefano Bonaccini, pressione su Conte e Zingaretti: "Subito sì al Mes. Nicola nel governo? Deve decidere"

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La scalata di Stefano Bonaccini alla segreteria del Pd è stata rallentata dal pareggio 3-3 alle regionali, con Toscana e Puglia che hanno salvato Nicola Zingaretti. Ma non è ancora finita: il nuovo tentativo di spallata arriva con un'intervista al Corriere della Sera, in cui il governatore dell'Emilia Romagna e uomo forte del centrosinistra mette pressione a Giuseppe Conte sul Mes (tema che può spaccare definitivamente la maggioranza) e allo stesso Zingaretti sul rimpasto. "Ho il massimo rispetto per le fibrillazioni di tutti - spiega Zingaretti sul Mes, riferendosi al Movimento 5 Stelle contrario - ma siamo qui per risolvere i problemi del Paese, non delle singole forze politiche. Noi stiamo progettando interventi per rendere più forte e moderna la sanità pubblica, investendo su nuovi ospedali, la tecnologia e sui soprattutto sui servizi territoriali. Ma come si fa a rinunciare a 36 miliardi di euro aggiuntivi al Recovery Fund?".

 

 

 

Basta ritardi, insomma. E sul tema di un rimpasto al governo, con Zingaretti in predicato di sostituire Luciana Lamorgese al Ministero degli Interni, Bonaccini è sibillino: "Non mi permetto di dire a Nicola che cosa debba fare. Sta lavorando seriamente per rafforzare l'agenda di governo sui temi di cui abbiamo parlato anche qui, dal Mes all'impiego delle risorse straordinarie che l'Europa finalmente ha messo in campo, una linea che condivido. L'importante è sciogliere i nodi, fare bene e presto, perché abbiamo davanti mesi molto impegnativi per gli italiani e la priorità e rimettere in moto l'economia, recuperare i posti di lavoro perduti, sostenere chi è rimasto indietro". Ovviamente, un ruolo da ministro spingerebbe Zingaretti a lasciare la segreteria del Pd (oltre al contemporaneo ruolo di governatore del Lazio). E ad approfittarne sarebbe proprio Bonaccini. 

 

 

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