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Giuseppe Conte, dal Pd il cambio di scenario: "Resti leader dell'alleanza col M5s anche in futuro". Stato d'emergenza e coronavirus, gli indizi

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Il premier Giuseppe Conte "resti il leader dell’alleanza Pd-M5S anche in futuro". Lo chiede il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, in un’intervista a La Stampa e la proposta di un esponente di spicco del Pd potrebbe scompaginare gli equilibri del centrosinistra e non solo. "Penso che Conte abbia fatto un grande lavoro e che possa guidare questa alleanza anche in futuro – aggiunge il ministro pugliese – e se Zingaretti lo incalza sui temi cari al Pd come il Mes lo fa per il bene del governo". Secondo Boccia il messaggio arrivato dalle urne è "semplice, a questo punto o si sta di qua o di là". "Di là, il film è ‘piccoli Bolsonaro crescono", commenta sprezzante riferendosi a Matteo Salvini e Giorgia Meloni.

 

 

A dare una mano alla posizione di Conte, dentro e fuori il governo, potrebbe arrivare ancora una volta l'emergenza sanitaria del coronavirus, anchese per Boccia "non siamo messi come il resto dei paesi che ci circondano, infiammati dai contagi. Il lockdown generale fatto dall’Italia in primavera è da escludere, ma nessuno ha la sfera di cristallo". E se per caso davvero si dovesse tornare alla chiusura totale, con il Paese all'acqua alla gola, allora sarebbe una assicurazione sulla vita politica del premier, padre-padrone della maggioranza. E lo stato di emergenza che il governo potrebbe prolungare nuovamente? Per il ministro dem è "inutile trasformare ogni cosa in una polemica. Non dovrebbe esserci il dibattito. In una pandemia ci sono più fasi: la prima di pronto intervento e la seconda di gestione dell’emergenza e ora siamo in questa fase. Che prevede procedure accelerate per varie necessità. C’è un solo presidente di regione che vorrebbe l’interruzione della proroga dello stato di emergenza? Non c'è". E tanti saluti. 

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