Semi-lockdown

Dpcm, Giuseppe Conte prepara il coprifuoco nazionale: "Ricadute pesantissime", ministra Bellanova contraria

Il governo presieduto da Giuseppe Conte ha tutta l’intenzione di applicare il coprifuoco nazionale ma lasciando libertà di spostamento per i cittadini. Stando alle indiscrezioni del Corriere della Sera, è questa l’ipotesi principale discussa nella riunione tra il premier e i capi delegazione: si attende il parere del Comitato tecnico scientifico, che è stato convocato d’urgenza dal ministro Roberto Speranza per una valutazione delle nuove restrizioni da inserire in quello che sarà il terzo Dpcm in neanche due settimane. Anche stavolta però sembra esserci uno scontro piuttosto acceso tra le diverse anime del governo: in particolare fonti di Italia Viva fanno sapere che la ministra Teresa Bellanova si è detta fortemente contraria a misure drastiche, evidenziando le “pesantissime ricadute” che potrebbero esserci sulla filiera agroalimentare, legata alla ristorazione per un valore di circa il 40%. Il problema è che la situazione epidemiologica attuale richiede per forza un lockdown o qualcosa di molto simile: è il prezzo altissimo da pagare per l’impreparazione del governo, che l’unica cosa che ha opposto alla seconda ondata è stata la speranza che non si presentasse. La discussione è ancora aperta sull’orario in cui far scattare la chiusura di tutte le attività: le due opzioni principali sono le 18 o le 20. Intanto a SkyTg24 il ministro Francesco Boccia ha ribadito che non ci sarà un nuovo lockdown come a marzo, però di fatto sarà qualcosa di molto simile perché “bisogna stringere molto di più”.