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Berlusconi, Salvini e Meloni, il retroscena: "Il professore" alla guida del governo-ponte del centrodestra

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"A votare, ora, non si può andare". Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni e Matteo Salvini hanno fissato il punto di partenza per ogni ragionamento strategico. L'obiettivo è dunque trovare "un materasso" tra crisi di Giuseppe Conte ed elezioni anticipate. Un nuovo governo-ponte sostenuto dal centrodestra e, spiega un retroscena del Messaggero, "un professore d'area" a Palazzo Chigi e "pochi punti programmatici". Nella Lega, sottolinea il quotidiano romano, "continuano a guardare tutti a Mario Draghi" ma è difficile che l'ex numero uno della Bce decida di scendere in campo per un progetto così difficile e di corto respiro.
 

 

 

"Se ci fosse un governo di centrodestra che non fa un'alleanza organica né con Renzi, Pd e M5S ma trova una maggioranza in Parlamento con pattuglie non organizzate, ce la possiamo fare", è la condizione posta da Meloni e Fratelli d'Italia. Berlusconi, su Draghi, non avrebbe ovviamente nulla da ridire ma è anche una questione di tempistiche riguardo la caduta di Conte: "Non salta adesso ma ad aprile, comunque prima del semestre bianco che scatta a fine luglio", assicura il Messaggero riportando il ragionamento del centrodestra. Da escludere un Salvini "traghettatore" ("Ci sono persone fuori dalla politica che possono traghettare il Paese", ha chiarito lui stesso), ma d'altronde la partita è troppo grossa: ci sarà da eleggere anche il presidente della Repubblica ed entrare nella partita dalla porta principale, e non da forze di opposizione, sarebbe fondamentale per stoppare il dominio ideologico del centrosinistra sul Colle. 

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