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Mario Draghi, il retroscena: "Premier solo per mirare al Quirinale", il compromesso con Sergio Mattarella

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Fare il premier per puntare più in alto. È questo il compromesso per cui Mario Draghi avrebbe accettato l'incarico a premier. L'ex presidente della Banca centrale europea - stando a quanto rivelato da Marco Antonellis su Tpi - avrebbe ottenuto la garanzia che Sergio Mattarella non si ricandiderà. E, di conseguenza, la possibilità di essere lui il suo successore. "Garanzia - si legge - che ha avuto, guarda caso proprio nella stessa giornata in cui accettava l’incarico". L'obiettivo è dunque quello di arrivare l'anno prossimo, dopo aver imposto il lavoro del rilancio del Paese, al Colle più alto di tutti. 

 

 

Secondo i più maliziosi la carta Draghi era già pronta nel cassetto. Le parole del portavoce del Presidente della Repubblica Giovanni Grasso con cui si annunciava la convocazione dell'economista sono infatti arrivate pochi minuti dopo le parole del capo dello Stato. Ossia verso le 21.30, a ridosso della conferma di Mattarella che le consultazioni per testare la maggioranza giallorossa avevano dato esito negativo. Roberto Fico non è riuscito a far conciliare Italia Viva, Pd e Movimento 5 Stelle, ufficializzando di fatto la crisi di governo.

 

 

Un tempismo, quello della prima carica dello Stato, che Antonellis, definisce "perfetto". Come se l'operazione condotta dal presidente della Camera dei deputati fosse destinata a fallire.“Già dalla mattina di ieri il Capo dello Stato aveva preparato il terreno arrivo di Mario Draghi”, riferiscono fonti a Tpi. Non a caso nella giornata di ieri Mattarella ricordando Antonio Segni, citando un suo discorso aveva sottolineato la sua contrarietà a un bis al Quirinale. Antonio Segni espresse “la convinzione che fosse opportuno introdurre in Costituzione il principio della ‘non immediata rieleggibilità del Presidente della Repubblica”. Più chiaro di così. La strada per il Colle è già spianata per Draghi, l'uomo che quasi tutti riesce a mettere d'accordo. 

 

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