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M5s, Beppe Grillo e Casaleggio a Roma: si decide su Mario Draghi. Un "sì" per liberarsi di Di Battista?

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A Roma, "cala" anche Davide Casaleggio. Il guru di un M5s allo sfascio è arrivato nella Capitale e nelle prossime ore potrebbe incontrare Beppe Grillo, garante grillino arrivato nella capitale già dalla serata di ieri, giovedì 4 febbraio. Ovviamente, c'è da decidere sull'appoggio o meno al governo di Mario Draghi, e a quali condizioni. Il M5s, come è noto, è spaccato: prima l'appello al "no" di Grillo, dunque la retromarcia di Luigi Di Maio (e, poi, dello stesso Grillo), il tutto tra gli urlacci del solito Alessandro Di Battista

Casaleggio, si apprende, é arrivato a Roma martedì scorso per una serie di incontri anche con esponenti del M5S. Non c’è alcuna conferma, né smentita, invece, su incontri con i vertici dei Cinquestelle o con Di Battista, che come detto si è piazzato alla guida dei "rivoltosi" con le cinque stellette. Sullo sfondo, a rendere il quadro ancor più complesso, ecco Giuseppe Conte, che si è detto pronto a sostenere Draghi e che nel suo discorso di ieri fuori da Palazzo Chigi è sembrato proporsi come nuova guida pentastellata, o addirittura della ipotetica coalizione M5s-Pd-LeU.

Ma non è tutto. Il Corriere.it aggiunge un particolare importante e che dà la cifra del momento politico dei grillini. Dopo aver ricordato come alla viglia Di Maio e Grillo abbiano spiegato alle loro truppe che "non si può dire di no al Quirinale" e dunque a Mario Draghi, viene sottolineato che, ora, il M5s probabilmente dirà sì a Super Mario o, in alternativa meno probabile, potrebbe astenersi. Insomma, un sì de facto che secondo il Corriere potrebbe anche comportare qualche perdita nel Movimento. Perdita che viene definita "sopportabile e perfino auspicabile per una sua futura spendibilità". Insomma, sì a Draghi per togliersi dai piedi Di Battista?

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