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Alessandro Di Battista e gli insulti a Carfagna, Gelmini e Brunetta: "Immorale"

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Il governo di Mario Draghi proprio non va giù ad Alessandro Di Battista, il ribelle ed ormai ex grillino. Lo dimostra il post pubblicato questa mattina sulla sua pagina Facebook. Nel mirino ci sono soprattutto i tre ministri di Forza Italia, Renato Brunetta, Mara Carfagna e Maria Stella Gelmini: “I tre erano ministri nell'ultimo governo Berlusconi, un governo che ricordiamo soprattutto per le leggi ad-personam”. Il riferimento è al cosiddetto lodo Alfano, la legge che prevedeva la sospensione dei processi penali nei confronti delle quattro più alte cariche dello Stato, poi dichiarata incostituzionale dalla Consulta.

 

 

 

“Il Lodo Alfano violava il principio d'uguaglianza dei cittadini davanti alla legge. Chiaramente venne licenziato per salvare Berlusconi dai processi – ha continuato Di Battista su Facebook -. Trovo immorale che politici che hanno speso tempo (e dunque denaro pubblico) non per occuparsi del Paese ma per risolvere le grane giudiziarie del loro leader, possano avere ancora ruoli così apicali”. 

 

 

 

Secondo l’ex pentastellato, i tre sarebbero da condannare soprattutto perché non avrebbero mai chiesto scusa per quel provvedimento.  “Giorni fa parlai di restaurazione. Oggi mi sembra di esser tornati indietro di 12 anni”, ha scritto. Poi un attacco rivolto direttamente al premier Draghi: “Il Presidente del Consiglio è responsabile della scelta dei suoi ministri. Con questi nomi perde la santità e torna ad essere un semplice beato”. E ancora: “Quando la pubblica opinione conoscerà più nel dettaglio le scelte politiche prese da Draghi da Direttore del Tesoro, da Governatore di Bankitalia e da Presidente della Bce, magari verrà trattato da comune mortale. Con i suoi pregi e con i suoi difetti. Un uomo che ha preso delle decisioni. A volte sensate ma molto spesso scellerate e soprattutto nefaste per il pubblico interesse. Tempo al tempo”.

 

 

 

 

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