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Dario Galli, lo sfogo del leghista nel retroscena di Minzolini: "Conte e Casalino fuori dalle p***. Il Pd? Che figura di m***"

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La "Supernova grillina" è esplosa e a godere ora è solo Matteo Salvini. Nel suo retroscena sul Giornale, Augusto Minzolini raccoglie gli umori del Parlamento dopo la raffica di espulsioni comminate dal Movimento 5 Stelle ai "ribelli" che hanno votato contro la fiducia a Mario Draghi. La rabbia tra i 5 Stelle si mescola allo sconcerto: tutti, da Beppe Grillo all'ultimo dei peones, hanno capito ora che ogni scenario è possibile. Soprattutto i peggiori.

 



Viceversa, nella Lega gongolano e apprezzano la scelta di campo di Salvini di entrare nel governo. In fondo, è stata quella la miccia che ha fatto detonare il centrosinistra. Il Movimento è imploso per il dissenso, mentre il Pd si sta spaccando sulla storia dell'intergruppo che, sulla carta, dovrebbe riunire un nuovo cartello elettorale composto insieme a LeU e 5 Stelle. Peccato che forse, da oggi, quel tipo di centrosinistra non avrà più la stessa forza. "Meglio di così non poteva andare - rivela a Minzo l'ex viceministro del governo gialloverde Dario Galli, uno dei leghisti inizialmente più freddi all'idea di partecipare a un governo di unità nazionale -: Conte e Casalino fuori dalle pal***e! Una soddisfazione impagabile! I grillini sono scoppiati. Il Pd sta facendo una figura di m***da".

 

 


Come lui la pensa anche l'attuale ministro del Turismo, Massimo Garvaglia. "In un anno e mezzo la Lega sarà legittimata a livello internazionale senza far niente. E anche se nascesse un nuovo Centro con chi potrebbe dialogare se non con noi: quelli sono matti! I grillini sono scoppiati. L'intergruppo del centrodestra? E perché dovremmo farlo!". E ora, con la prospettiva di una legislatura che potrebbe durare fino alla fine con il logoramento totale del Movimento, in Parlamento si sta già aprendo la caccia al grillino. Motivo? Presto detto: cambiare i numeri in vista dell'elezione del prossimo presidente della Repubblica. 

 

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