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Sondaggio di Fabrizio Masia per Agorà, crescono i leader "aperturisti": bene Matteo Salvini, male Roberto Speranza

Fabrizio Masia

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Crescono i cosiddetti "aperturisti". E' quanto emerge da un sondaggio di Fabrizio Masia per Agorà, su Raitre. L'ultima rilevazione sulla fiducia nei leader è stato illustrato in diretta da Luisella Costamagna e dal sondaggista. Mario Draghi ritorna alla sua fiducia originaria, quindi prende un punto e risale al 63 per cento. "Viene apprezzata la sua capacita di parlare a tutti, di essere un collante", spiega Masia. Perde invece un punto l'ex presidente del consiglio Giuseppe Conte che scende al 40 per cento, "forse perché nell'ultimo periodo ha perso un po' di visibilità", aggiunge il sondaggista.

Molto interessanti i dati sugli altri leader. Giorgia Meloni, unica all'opposizione del governo Draghi, resta sul podio in terza posizione al 39 per cento. Matteo Salvini cresce di un punto e sale così al 34 per cento. Così come Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, che guadagna un punto e si porta al 34 per cento, e Stefano Bonaccini, presidente dell'Emilia Romagna, che sale al 33 per cento. Loro, sottolinea Masia, sono "i governatori più in vista e più apprezzati dalla popolazione".

Molto bene Silvio Berlusconi, che si conferma al 30 per cento, ottenendo così "una fiducia molto elevata", commenta il sondaggista. Stabili invece il segretario del Partito democratico Nicola Zingaretti, fermo al 26 per cento, e Roberto Fico e Giovanni Toti, entrambi al 25 per cento. Male il ministro della Salute Roberto Speranza che perde un punto e scende al 26 per cento, forse per la sua linea rigorista sull'emergenza coronavirus. Calano di un punto anche Carlo Calenda di Azione, che ora è al 23 per cento, e Luigi Di Maio del Movimento 5 stelle che scende al 21 per cento. Mentre guadagna un punto Matteo Renzi, che adesso è al 14 per cento.

"In generale", chiosa Fabrizio Masia, "mi sembra che crescano tutti quei leader che si sono dimostrati un po' più aperturisti, che sostengono un graduale ritorno alla normalità".

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