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Open Arms, Giulia Bongiorno e le nuove carte: "Tutto in mano a Palazzo Chigi", sotto accusa ci finisce Giuseppe Conte

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A ridosso della nuova udienza sul caso Open Arms, la difesa di Matteo Salvini deposita nuove carte. L'appuntamento, previsto per domani 19 marzo nell’aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo, non preclude sorprese. I documenti, stando all'avvocato del leghista Giulia Bongiorno, non lasciano scampo a Giuseppe Conte. Salvini "agì correttamente" e "seguì la linea governativa in materia di immigrazione". Non solo, perché dalle carte arrivate all'Adnkronos ci sono una serie di trascrizioni delle udienze del procedimento a carico di Salvini per la nave Gregoretti davanti al gup di Catania. Trascrizioni da cui si evince "che la linea era quella di essere più rigorosi e di fare la redistribuzione" dei migranti soccorsi e "di avere sempre dei contatti con i paesi stranieri" perché anche con la Open Arms "vi fu questa necessità di avere contatti con i paesi stranieri, con la Spagna in particolare". 

Insomma, quella dell'allora ex ministro dell'Interno - oggi accusato di sequestro di persona e rifiuti di atti d’ufficio - di non far sbarcare per 19 giorni i migranti a bordo della ong fu una decisione condivisa. "In realtà - è il contenuto dei documenti - in Open Arms chi stava gestendo tutto era la Presidenza del Consiglio". E ancora: "Sono documenti - spiega la difesa - che servono a dimostrare che si trattava non di un atto estemporaneo di Salvini ma di una procedura che iniziò con il Governo Conte 1 e che già il 15 agosto 2019 Conte disse che si stava occupando della redistribuzione".

Nel corso delle dichiarazioni spontanee di Salvini l’ex ministro farà anche dei cenni "sul tema dell’immigrazione e riflessioni su altri documenti". La Procura, a differenza dei colleghi di Catania che chiedono il non luogo a procedere, fa richiesta di un processo per l’ex ministro dell’Interno. Nell’atto d’accusa dei pm, ci sono anche due lettere dell’ex presidente del Consiglio Conte.

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