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Massimo D'Alema, il libro di Farbizio Gatti: "Ecco i suoi affari col regime cinese che ci ha fregato sul coronavirus"

Massimo D'Alema

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Massimo D'Alema è finito nel mirino per il caso dei ventilatori cinesi non a norma, venduti all'Italia in piena pandemia. D'Alema infatti è "presidente onorario dell'associazione Silk Road Cities Alliance di Pechino che controlla la società Silk Road Global Information Limited da cui il 13 marzo 2020 la Protezione civile ha acquistato i ventilatori", spiega Fabrizio Gatti, inviato dell'Espresso e autore di L'infinito errore - La storia segreta di una pandemia che si doveva evitare, il libro in uscita giovedì 15 aprile.

 

 

 

"D'Alema, unico non cinese si accompagna a tre presidenti onorari cinesi che sono esponenti degli apparati del regime del Partito nazionalcomunista. Il loro obiettivo con la nuova via della Seta è la penetrazione della Cina in Europa attraverso il nostro Paese. Non è un caso che D'Alema sia stato uno degli sponsor della nascita del Conte II, definendolo sui quotidiani il più amato dagli italiani", racconta ancora Gatti.

 

 

Gatti poi racconta il pasticcio dei ventilatori: "La decisione fu del Cts di Agostino Miozzo. Sui verbali non si spiega la ragione del no agli altri 276 ventilatori di altre marche proposti all'Italia eppure, siamo al 13 marzo, ce n'era un gran bisogno... Intanto anziché sigillare i confini il 10 febbraio abbiamo regalato 18 tonnellate di mascherine alla Cina. Una scelta sciagurata. Come quella di affidare a una srl una partita da 5 milioni di mascherine dall'India. Il fornitore si è chiesto: Perché non paga direttamente il governo ma una società a responsabilità limitata?. E l'affare sfumò...", chiarisce ancora Gatti che boccia anche il tracciamento deciso dal Conte Bis. "Bastava dare retta a quel che scriveva a Giuseppe Conte l'ex capo della Protezione civile Angelo Borrelli il 21 gennaio. Otto giorni dopo l'accordo sull'aumento dei voli tra Italia e Cina - da 54 voli a 108 voli da e per la Cina roba da 30mila persone a settimana - avvertì Conte del previsto massiccio flusso di turisti cinesi e sulle analogie tra il nuovo Coronavirus e la precedente epidemia di Sars", conclude Gatti.

 

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