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Beppe Grillo, "dopo il video il ministro M5s voleva passare al Pd": Dago-bomba su Conte, cosa è stato costretto a fare

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Il video di Beppe Grillo in difesa del figlio Ciro, rinviato a giudizio con l’accusa di stupro, ha sollevato un polverone politico e minato ulteriormente la base del Movimento 5 Stelle. Gli alleati del Pd hanno immediatamente dovuto prendere le distanze dall’ex comico, con Enrico Letta che ha definito “inaccettabili” le sue frasi. Anche tra i grillini le reazioni sono state scomposte, anche se pubblicamente si è verificato il tentativo (maldestro) di prendere le difese del garante del Movimento: in realtà quasi nessuno approva lo sfogo del garante M5s, che ha rischiato di fare tanti danni dal punto di vista politico. 

Molti di più di quello che si immagina, a giudicare dall’indiscrezione fornita da Dagospia: “Visto il video-embolo di Grillo - si legge in un flash del sito di Roberto D’Agostino - l’altro ieri il ministro Stefano Patuanelli voleva passare nel Pd (‘una tale oscenità non la posso sopportare’). Il suo amico Giuseppe Conte l’ha fermato in tempo”. Inoltre a Dagospia risulta che l’ex presidente del Consiglio era pronto a “uscire dall’isolamento” con una proposta politica “ma il rapporto con Grillo si è ormai deteriorato”. 

E sullo sfondo c’è sempre Luigi Di Maio: anzi, sulla riva del fiume, dove aspetta “in silenzio” che passi il cadavere di Conte. E quindi di rimettere le mani sul Movimento, che d’altronde è completamente nullo e allo sbando da quando il tanto bistrattato “Giggino” ha lasciato il ruolo di capo politico. 

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