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Laura Boldrini torna ad attaccare Matteo Salvini: "A Roma uno come lui si chiama 'er sor Tentennà'"

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Si parla di politica a Un Giorno da Pecora. In particolare ai microfoni di Rai Radio1, vista la presenza di Laura Boldrini si parla di lui: Matteo Salvini. È la deputata del Partito democratico a tornare sul "nemico" della Lega e la crescita di Giorgia Meloni nei sondaggi: "Ha il vento in poppa, e questo si deve anche al fatto che non si sa cosa Salvini voglia fare, il suo è un ’vorrei ma non posso'. Vorrebbe esser all’opposizione ma i suoi gli dicono che non si può. A Roma chi fa così si chiama, in modo significativo, ’er sor Tentennà". Che tra l'ex presidente della Camera e il numero uno del Carroccio non scorra buon sangue non è una novità.

 

 

Tempi addietro la dem aveva accusato Salvini di essere stata "danneggiata". Un addebito che aveva spinto la Boldrini a muovere causa ai danni del leader leghista. Il motivo? "Nasce dal fatto che per anni il leader leghista ha associato il mio nome a quello dei criminali imputando a me la responsabilità di crimini commessi da migranti. Io ho la fedina penale intonsa, non ho nulla in comune con i criminali e questa operazione è stata molto dannosa per me e la mia reputazione".

 

 

E ancora: Salvini "ha alterato il mio pensiero in materia di immigrazione attribuendomi affermazioni che non ho mai fatto: ad esempio, che voglio l'invasione dell'Italia, una immigrazione incontrollata, la sostituzione etnica. Tutte follie, attribuitemi per danneggiarmi. Allora ho deciso che bisognava intervenire". La deputata aveva imputato alla "narrazione" dell'ex ministro gravi conseguenze, quali quella di essere stata "gravemente danneggiata e questo ha impattato sulla mia sicurezza, tra minacce di morte e di stupro. Quella di Salvini non è stata certo una operazione goliardica". 

 

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