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Silvio Berlusconi, in 50 pronti a lasciare Forza Italia: fuga di notizie dal vertice sulla federazione

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Silvio Berlusconi riappare su Zoom per un vertice di Forza Italia e rilancia l'ipotesi della federazione con la Lega. Berlusconi esordisce dicendo che la federazione con la Lega "è una proposta da valutare con grande attenzione ". Favorevoli Anna Maria Bernini, Giorgio Mulé, il responsabile dei dipartimenti Alessandro Cattaneo. Il numero 2 del partito, Antonio Tajani, plaude, ma rimarca che qualsiasi trasformazione di Fi non può prescindere da un ruolo non secondario del partito e del suo capo. Contrarie, invece, le ministre Gelmini e Carfagna. La prima spiega, "che un'operazione del genere possa tramutarsi in una sorta di annessione di Fi che rischia di avvicinare il funerale di Forza Italia". La Carfagna fa notare che, se viene trasferita all'esterno una posizione del genere, "altri cinquanta parlamentari rischiano di andare via".

 

 

 

Una ipotesi che fa scattare la Bernini: "Questo è un avvertimento mafioso!". "Non esagerare, io la mafia la conosco bene", replica Carfagna. "E io no, per fortuna", la controreplica della capogruppo al Senato. Ma ormai il partito è diviso: da un lato i filo-leghisti, dall'altro i sostenitori dell'ala liberal-moderata o i perplessi, "un gruppetto che comprende altri parlamentari come Gasparri e Giacomoni, il leader dei giovani Marco Bastetti. Ma in questa cerchia va inserito anche Gianni Letta, che ieri prima del vertice ha espresso telefonicamente all'ex premier la propria diffidenza verso un feeling troppo stretto con la Lega", scrive Repubblica.

 

 

 

 

Secondo il piano del Cavaliere la federazione con la Lega avrebbe una forza che diverrebbe la più consistente e darebbe al segretario leghista una golden share nella maggioranza che sostiene Draghi. L'organigramma è già definito: Berlusconi presidente onorario, Salvini segretario, capigruppi il leghista Molinari e Bernini. Giorgia Meloni osserva: "Non credo alle fusioni a freddo". "Non siamo ai saldi di fine stagione, Forza Italia non può disperdere il suo tesoretto di voti e svendere la sua storia", fa sapere invece la senatrice siciliana Gabriella Giammanco. E Renato Schifani, ex presidente di Palazzo Madama e consigliere politico di Berlusconi, è rimasto in silenzio.

 

 

 

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