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Marina Berlusconi benedice la federazione Berlusconi-Salvini, a una sola condizione: "Tutelare le aziende di famiglia"

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Marina Berlusconi benedice la federazione di centrodestra proposta da Matteo Salvini. La figlia del leader di Forza Italia, nonché presidente di Fininvest e del gruppo Mondadori Editore, sarebbe pronta a dare il via libera alla Lega. In cambio - è questo il retroscena rilanciato da Radio Popolare - la garanzia della tutela degli affari di Silvio Berlusconi e famiglia, Mediaset compresa. Non solo. Nei paraggi di Arcore si vede la proposta del Carroccio, che unisce i partiti di centrodestra (eccetto Fratelli d'Italia che si sono già chiamati fuori), come una rampa per la salita del leader di Forza Italia al Quirinale.

 

 

"Berlusconi avrebbe un ruolo fondamentale nella Federazione di centrodestra - ha ammesso lo stesso Salvini nel salotto di Porta a Porta su Rai 1 -. Ho messo lì una proposta, mi piacerebbe che venga raccolta da tutti. Se nei Cinque stelle ci sarà caos e nel Pd ci sarà caos, io vorrei che il centrodestra sia forza seria e stabile unendosi. Berlusconi addirittura mi ha proposto il partito unico. Io però gli ho detto 'Silvio, il partito unico non lo fai in un quarto d'ora...' Non è che in quindici giorni ti inventi il partito unico, perché occorre ragionare per passi. Certo la faccio adesso a livello parlamentare. In prospettiva mi piacerebbe che alle elezioni del marzo 2023 ci fosse una forza unica del centrodestra". Più che il Cavaliere, però, in tanti credono che sarà la figlia a portare avanti i suoi impegni. Complici i malanni che negli ultimi mesi hanno colpito l'ex premier. 

 

 

Se però Berlusconi si dice entusiasta del progetto, lo stesso non si può dire di Giovanni Toti. L'ex forzista oggi promotore di Coraggio Italia è ben più sciettico: "Vogliamo discutere di politica prima di mettere insieme i gruppi parlamentari? Non mi pare una richiesta eccessiva. Qui vogliamo mettere insieme gruppi con storie diverse, che appartengono a famiglie europee diverse, in un modo che mi pare un pò precipitoso. Viene da tutti citato il predellino di Berlusconi... Forse non tutti ricordano che dall’annuncio a Milano all’autentica fusione tra FI e An passarono molti e molti mesi", si è sfogato al Corriere della Sera dimostrando la più temuta delle preoccupazioni dei partiti minori: quella di essere accantonati. 

 

 

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