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Alessandro Sallusti contro Beppe Grillo: traditore dell'Occidente e infiltrato della peggiore dittatura

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Beppe Grillo ha postato ieri sul suo sito un lungo articolo contro il segretario della Nato Stoltenberg e contro il premier Draghi che nel corso del G7 in corso in Cornovaglia hanno lanciato un appello all'Occidente a "difendere i nostri valori" dall'aggressione politica, culturale ed economica di Russia e Cina. Grillo, insomma, ci vorrebbe fuori dall'Alleanza atlantica e al fianco dei regimi comunisti che intendono spadroneggiare nel mondo.

Affari suoi, come è affare suo tifare Iran nella contesa con Israele. Ma sarebbero affari suoi se non fosse che al momento sia il capo riconosciuto di uno dei principali partiti di governo che esprime, tra l'altro, il ministro degli Esteri, il sindaco di Roma e che in questi anni ha allungato le mani sui nostri servizi di sicurezza nazionale.

 

Non sappiamo che cosa ne pensi a proposito l'europeista e atlantista Enrico Letta, non il reggente dei Cinque Stelle Giuseppe Conte fresco di patti di ferro con i leader dei paesi occidentali, ma sappiamo di che cosa siano capaci i politici pur di vincere una elezione per cui c'è il rischio reale di finire nelle mani di un traditore dell'Occidente, di un infiltrato delle peggio dittature.

Io non mi fido della "moderazione" di Di Maio né di Conte. Non perché li ritenga pericolosi sovversivi ma perché le chiavi dei Cinque Stelle le ha ancora in mano il fondatore senza il cui assenso nessuno può fare nulla di veramente importante. Pensare a una Italia fuori dalla Nato, sganciata dall'America e isolata nel cuore dell'Europa al fianco di Cina, Russia ed Iran è cosa troppo grave e troppo seria per essere presa come scherzo di un vecchio pazzo magari anche un po' ubriacone.

Conte, Di Maio e Letta devono dire a tal proposito una parola chiara e a questo punto definitiva sia sulle alleanze internazionali che su Beppe Grillo. Passi il reddito di cittadinanza e utopie simili ma tradire l'Occidente non potrà mai essere in agenda.

 

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