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Beppe Grillo, la fine del M5s. Retroscena, la domanda a bruciapelo di Conte a Di Maio: "Tu con chi stai?"

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Luigi Di Maio è andato a casa di Giuseppe Conte per evitare la scissione nell'M5s. Conte però pensa solo al suo partito. Così Giuseppe Conte, dopo aver sondato già diversi big, lo chiede di persona anche a Luigi Di Maio: "Tu con chi starai, con me o con Grillo e Casaleggio?". Intanto il comitato di garanzia (Vito Crimi, Roberta Lombardi e Giancarlo Cancelleri) non si piega al diktat con cui Beppe Grillo aveva ordinato al reggente Crimi di indire "entro 24 ore" sulla piattaforma Rousseau, rispetterà il suo ordine fin dove necessario. Poi si dimetteranno.

 

 

 

Luigi Di Maio, "il miglior ministro degli Esteri della storia" per citare il Grillo di giovedì scorso davanti ai deputati, è a un bivio. Il Garante, che già fiutava già la rottura, sta provando a tirarlo dalla sua parte. Ma Di Maio ora non sa proprio che carta scegliere. Ha provato così a convincere Conte della necessità di cercare un'alternativa alla spaccatura. "Giuseppe, non possiamo dividerci, dobbiamo cercare una soluzione perché così i gruppi parlamentari esplodono", ha spiegato Gigino. Chiede all'ex premier un nuovo incontro con Grillo. Ma Conte, scrive il Fatto quotidiano, non ci crede. L'ex premier invece vuole capire dove potrebbe pendere Di Maio. "Ora sto fermo, devo evitare che i gruppi parlamentari si lacerino", gli risponde il titolare della Farnesina. "Incontra i parlamentari, mostragli il tuo Statuto" chiede all'avvocato. E Conte dice di sì, tanto che in serata lo conferma pubblicamente: "Se ricevo un invito lo farò volentieri".

 

 

 

 

Lo stesso Grillo si è detto disponibile a far vedere lo Statuto. Entrambi d'accordo, Grillo e Conte, su questa possibilità di confrontarsi con i gruppi parlamentari per "magari convincerli mostrando loro il proprio progetto nero su bianco, può essere la via per reclutarli. Invece Di Maio spera che riportare entrambi davanti agli eletti serva a guadagnare tempo, prezioso per far svelenire il clima e cercare un'intesa che a oggi pare un'ipotesi del terzo tipo. La certezza attuale però è il tormento di tanti, che non sanno chi e cosa scegliere", spiega sempre il Fatto. 

 

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