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Giuseppe Conte "servo di Draghi". Lo strano silenzio sull'Afghanistan: il sospetto, c'entra la Cina?

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Ad aprire Twitter si direbbe che sta accadendo qualcosa di rilevante dal punto di vista politico, dato che in tendenza compare l’hashtag #ConteServoDiDraghi con oltre 25mila menzioni. In realtà già due settimane fa era accaduto qualcosa di simile, con il nuovo leader del Movimento 5 Stelle in tendenza perché accusato dagli utenti di essere “servo del sistema”. A scatenare l’ira della rete sarebbero alcune dichiarazioni passate sulla vicenda Autostrade-Benetton.

 

 

Ma perché sono tornate in auge proprio ora? Per nessun motivo sensato, semplicemente qualcuno degli avversari politici di Conte, magari stesso all’interno del Movimento, sta provando a screditarlo per la sua “svolta moderata”. Tanto è vero che tutte quelle migliaia di tweet con l’hashtag #ConteServoDiDraghi in realtà arrivano da un numero molto ridotto di account, circa 200. Quindi plausibilmente si tratta di bot utilizzati per spammare lo stesso messaggio più volte: una mossa decisamente spregevole, un vero e proprio colpo basso.

 

 

Più seria è invece la questione che riguarda l’Afghanistan: come fatto notare da Dagospia, Conte è l’unico capo di partito in Italia a non aver speso neanche una parola sulla questione. Facili i sospetti sui rapporti ambigui che i 5 Stelle e l’ex premier hanno con la Cina, che secondo alcuni analisti vedrebbe di buon occhio il ritorno al potere dei talebani. L'ultimo intervento social di Conte risale al 13 agosto, ovvero alla morte di Gino Strada: da allora silenzio, in vacanza pure lui?

 

 

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