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Alessandro Zan, gossip gay in Parlamento: "L'ho visto baciare un uomo a Mykonos". Bomba contro un leghista

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Alla fine, il chiacchieratissimo libro di Alessandro Zan rischia di diventare un manganello contro Matteo Salvini e la Lega. Che la battaglia sul Ddl Zan che porta il nome del deputato Pd fosse diventato ormai una clava politica che poco aveva a che fare con i diritti della minoranza LGBTQ era sotto gli occhi di molti commentatori parlamentari, e lo stesso confronto arenatosi a data da destinarsi dopo settimane di assurdo battage politico lo aveva dimostrato. Ora il Fatto quotidiano pubblica qualche anticipazione di Senza paura. La nostra battaglia contro l'odio, il volume-testimonianza del padovano Zan che rilancia un cavallo di battaglia caro all'Arcigay fin dai tempi di Franco Grillini: le prodezze erotiche dei parlamentari di centrodestra omofobi di facciata e omosessuali nella realtà. Un tasto molto piccante che promette qualche vendita in più (o perlomeno, qualche intervista o copertina) a partire dal 14 settembre, quando il libro arriverà finalmente sugli scaffali.

 

 

 



Zan punta il dito contro l'omofobia dei colleghi. "Oggi in Italia, tra Camera e Senato, ci sono 945 parlamentari. Quelli apertamente gay e lesbiche sono quattro: Ivan Scalfarotto, Tommaso Cerno, Barbara Masini e io. È statisticamente impossibile che siamo solo noi quattro e io so per certo che ci sono parlamentari gay in Forza Italia e in Fratelli d'Italia". Quindi la bombetta di gossip politico: "In vacanza a Mykonos ho incontrato un deputato della Lega, del quale mi ricordo cartelli particolarmente aggressivi contro la legge Zan. Stava baciando un uomo".

 

 

 

 



E giù altre botte moraliste a Salvini divorziato e alla Meloni che convive con il compagno. "Se un padre di famiglia degli anni '50 fosse trasportato da quell'Italia nel futuro e potesse dare un'occhiata dentro le case degli italiani del 2021, di famiglie tradizionali, secondo la sua idea, non ne troverebbe nessuna, e per fortuna. Sicuramente avrebbe da ridire anche con la vita privata dell'alfiere e della paladina di quell 'idea di famiglia, cioè Matteo Salvini e Giorgia Meloni". Bocche cucite su un altro nome importante tirato in ballo da Zan, senza però citarlo. Nel libro si parla di un colloquio avuto con un big del Vaticano, "un alto presule molto legato a Papa Francesco". "Si tratta del cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna?", domanda maliziosetto Fabrizio D'Esposito sul Fatto.

 

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