Che ne sarà di noi

Guido Crosetto con la palla di vetro: "La Lega a Salvini fuori dal governo?", una pesantissima profezia

I risultati elettorali non sono stati una sorpresa per Guido Crosetto. Il centrodestra, eccetto la vittoria schiacciante in Calabria, ha portato a casa solo due ballottaggi: uno a Roma e uno a Torino. Non c'è però da stupirsi per il fondatore di Fratelli d'Italia, da tempo lontano dalla politica: "Far radicare un candidato in una città se non è conosciuto è difficile, uno dovrebbe fare il lavoro che ha fatto Calenda per un anno, girando, conoscendo a fondo: un po' è stato fatto a Torino e infatti Paolo Damilano non è andato male e può vincere". Questo però non significa che il centrodestra debba correre in solitaria.

 

 

Anzi, "deve ritrovare le ragioni per presentarsi unito, con parole d'ordine, strategia e metodi comuni, imparando a rispettarsi e convivere tra forze diverse". Una base di verità sulla crisi comunque non manca: "Ovvio che sì - replica a Repubblica - basti pensare che alcuni partiti sono al governo e altri no". Tra quelli dentro l'esecutivo c'è anche la Lega. Nonostante i falsi allarmi, Matteo Salvini non ha alcuna intenzione di cedere a Pd e M5s.

 

 

"Non può farlo - conferma Crosetto senza addentrarsi oltre -. Il suo atteggiamento un po' di lotta e un po' di governo? Un po' è frutto del suo carattere, ma è anche una tattica che sta usando come fanno molti. Magari nel Pd sono più scafati e non si espone direttamente il segretario ma un ex ministro. Comunque lui è quello che ha più difficoltà anche perché una parte di maggioranza gli è chiaramente ostile". Alla domanda sul Quirinale, l'imprenditore non ha dubbi nel fare il nome di Mario Draghi. Proprio come proposto da Giancarlo Giorgetti e Giorgia Meloni, intenzionati a tornare alle urne il prima possibile. "Fossi in Parlamento - assicura Crosetto - voterei Draghi, tra tutti è quello che ha le qualità migliori per ricoprire il ruolo". E chissà cosa ne pensa il Pd, che si ritroverebbe così a tornare al voto.