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Lega, la sindaca di Bareggio insultata dal Pd per questa felpa: "Fascista", l'ultimo delirio

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 A inaugurare la "moda" era stato, il 10 maggio 2018, il leader della Lega, Matteo Salvini. Che in tribuna a San Siro ci era andato, a tifare per il suo adorato Milan, con una felpa recante la scritta (peraltro piuttosto piccola e poco evidente) "Pivert". Ma Salvini è noto per essere uno che le felpe non le indossa a caso, e così qualcuno deve essere corso a indagare cosa significasse quel nome. E qualcuno tra i tanti antifascisti di professione che affollano l'Italia aveva urlato allo scandalo, affermando che quel brand era di un'azienda di proprietà di un sostenitore di Casapound. E, quindi, che la felpa era "fascista". La Pivert, nata nel 2015 e di proprietà di Francesco Polacchi, ha goduto da quel momento di una insperata pubblicità che ne ha sicuramente spinto le vendite. Da lì in poi, qualunque personaggio pubblico (tra loro anche Bobo Vieri nel novembre 2019) abbia indossato un capo della Pivert, è stato tuttavia additato come "fascista" dai fanatici della Resistenza. Così a Bareggio, nell'hinterland occidentale milanese.

 

 

 

Dove un "caso politico" è da qualche giorno scoppiato per la foto che la sindaca della Lega, Linda Colombo, ha pubblicato sui social, nella quale indossa una felpa bianco-nera con una enorme scritta "Pivert". «Una felpa è una felpa» ha scritto, accanto all'immagine, la prima cittadina. La foto è stata scattata dopo che il consigliere della Lega Mirko Pelloia era finito su un giornale locale per essersi presentato alla seduta di una commissione comunale con lo stesso capo di abbigliamento. Apriti cielo: Pd, sinistre assortite a Anpi l'hanno definita «una provocazione bella e buona contro tutti gli antifascisti, dimenticandosi che quando è stata eletta ha giurato sulla nostra Costituzione che è dichiaratamente antifascista», invitando «Pelloia a dimettersi da presidente della commissione e il sindaco a chiedere scusa».

 

Sulla vicenda, la sinistra ha addirittura convocato una conferenza stampa, spingendo i referenti dei tre partiti di maggioranza, Giuseppe Sisti (Lega), Mimmo Bonomo (Fratelli d'Italia) e Roberto Pirota (Forza Italia), a dirsi «esterrefatti. Non entriamo nel merito di tutte le assurdità che sono state dette e delle offese rivolte ai nostri amministratori (ci penseranno gli avvocati), ma vogliamo fare una domanda ai cittadini dotati di cervello funzionante: secondo voi, prima di acquistare un capo di abbigliamento o un qualsiasi oggetto, bisogna prima fare un'indagine per scoprire vita, morte e miracoli (e idee politiche) di chi lo produce altrimenti si viene sbattuti sui giornali e tacciati di essere fascisti? La sindaca Colombo, per smorzare le polemiche, ha comunque rimosso la foto dai suoi profili social. 

 

 

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