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Berlusconi, il plauso al "leader" Salvini? Sallusti: se non volete morire meloniani... cosa c'è dietro quelle parole

Alessandro Sallusti
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«Matteo Salvini è l'unico vero leader che c'è in Italia», dice Silvio Berlusconi nel giorno del suo quasi matrimonio con la compagna Marta Fascina. Se non è un vero è proprio passaggio di consegne, poco ci manca e la controprova è il gelo con cui i colonnelli di Forza Italia hanno accolto l'inaspettato endorsement del loro indiscusso capo, quasi si trattasse di una frase dal sen fuggita in un momento privato ed emotivamente complicato. Ma fuggita- come spesso capita al Cavaliere - o ponderata questa è una frase destinata a condizionare comunque i già delicati equilibri di Forza Italia e il futuro del Centrodestra che a oggi- dicono i sondaggi - è decisamente a trazione Fratelli d'Italia che un leader, Giorgia Meloni, ce l'ha e pure tosto. 

 

 

Ma andiamo con ordine. L'elogio a Salvini, ci dice l'analisi logica, è quasi una pietra tombale sulla speranza di Berlusconi che Forza Italia possa con la sua attuale classe dirigente riprendere in tempi brevi la guida della coalizione, e fino a qui ci eravamo arrivati anche noi. Il passo in più che Berlusconi compie è indicare una rotta, e l'ago della bussola non indica Mario Draghi e neppure un futuro grande centro come piacerebbe ad alcuni dei big del partito oggi al governo tipo Renato Brunetta e Mara Carfagna. No, l'ago indica un partito popolare, di destra ma non troppo perché - non è un segreto - la destra destra fin dai tempi di Gianfranco Fini a Berlusconi non è mai andata giù, neppure se vincente e atlantista come appare oggi quella della Meloni. Sarà poi anche solo una coincidenza, ma la frase pronunciata da Berlusconi arriva nel momento di massima debolezza di Salvini, in calo nei sondaggi e discusso all'interno del suo partito ben più di quanto appaia ufficialmente. 

 

 

Ecco quindi che il messaggio viene letto come un aiuto all'amico in difficoltà: cari leghisti - sintetizzo malamente - se non volete morire meloniani tenetevi stretti Matteo che io e lui insieme possiamo ancora fare la differenza e aprire scenari oggi impensabili, tipo un Forza Lega per riequilibrare il gap attuale con Fratelli d'Italia. Insomma, può essere che ieri l'altro a Villa Gernetto si siano celebrati due matrimoni, uno d'amore e uno politico. Auguri agli sposi, in entrambi i casi solo il tempo potrà dirci se si è trattato di vero amore.

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