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Zelensky "spaccone". Clamoroso in Parlamento, nasce il partito pro-Putin: ecco tutti i nomi

Vladimir Putin

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Il voto di fiducia al Senato sul decreto Ucraina ha decretato la nascita del Partito pro-Putin. Sono stati 35 i parlamentari che hanno votato contro il testo che stabilisce l'invio di aiuti militari, umanitari e militari a Kiev. A conti fatti, se si escludono i senatori di Fratelli d'Italia che seppur favorevole al dl non ha votato la fiducia, restano 17 parlamentari, tutti da rintracciare nelle componenti ex grilline del Gruppo Misto, osserva il Giornale.

 

 

Tra questi ci sono Mattia Crucioli e Bianca Laura Granato di Alternativa. Crucioli ha definito Mario Draghi "un nonno al servizio della guerra, esattamente come il suo omologo statunitense Biden" e Luigi Di Maio il "degno nipotino" di Draghi e Biden, "che più che un ministro a 5 Stelle mi sembra un ministro a stelle e strisce". La Granato è la più anti-Nato e ha detto che"Putin sta combattendo una guerra per tutti noi, contro l'agenda globalista".

 

 

C'è poi Elio Lannutti, che ha definito Volodymyr Zelensky uno "spregiudicato spaccone". E Vito Petrocelli, del M5s, presidente della Commissione Esteri a Palazzo Madama. "È necessario chiederci dove finiscono le armi che l'Italia sta inviando. Sarebbe molto grave scoprire che arrivano nelle mani di milizie neonaziste o di bande armate", ha sottolineato. No anche da Emanuele Dessì, ex pentastellato adesso nel Partito Comunista di Marco Rizzo, Barbara Lezzi, ministra del governo gialloverde, ora nel Misto. E Gianluigi Paragone e Mario Giarrusso di Italexit. Assenti ingiustificati: Daniele Pesco (presidente della Commissione Bilancio) Alberto Airola e Gianluca Ferrara della Commissione Esteri, tutti del M5s. E Luigi Augussori, Armando Siri, Alberto Bagnai, Francesco Mollame, Valeria Sudano della Lega.

 

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